Anche il
datacenter aziendale deve evolvere verso nuovi modelli di funzionamento, se vuole diventare - come tutte le imprese si aspettano - una base solida su cui costruire
nuovi processi digitali che poi daranno vita anche a nuovi modelli di business. La strada da seguire è abbastanza chiara, almeno secondo
IDC e VMware che su questo tema hanno interrogato oltre duecento tra CIO e IT manager italiani in occasione delle varie tappe di un roadshow: il primo passo è il cloud ibrido, il successivo è la transizione al multicloud.
Dato l'obiettivo del percorso, le
tecnologie abilitanti per conseguirlo vengono in parte di conseguenza:
infrastrutture software-defined, iperconvergenza e automazione servono a conservare e valorizzare l'esistente aprendo allo stesso tempo il datacenter alle nuove opportunità offerte dal cloud e dalle tecnologie digitali. Opportunità che in primo luogo si concretizzano, nella visione delle imprese italiane, in una
maggiore elasticità dell'infrastruttura IT.
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Il 50% delle aziende italiane indica proprio nell’agilità uno dei principali benefici che si possono ottenere con le soluzioni convergenti o iperconvergenti", commenta
Sergio Patano, senior research & consulting manager di IDC Italia. Viene dopo la maggiore semplicità della
gestione infrastrutturale, sempre più automatizzata a favore di una più elevata efficienza in termini di risorse IT e di personale.
La logica è certamente quella del cloud, vista però dalle imprese italiane
con un certo pragmatismo. IDC e VMware hanno rilevato che il
cloud privato viene considerato come un modo soprattutto per ridurre i costi operativi e per migliorare la qualità dell'IT, mentre dal
public cloud devono venire i servizi e gli strumenti essenziali per l’innovazione digitale. Da questo approccio viene l'esigenza di
soluzioni ibride che possano combinare insieme al meglio il vecchio e il nuovo.
In tutto questo però le aziende italiane continuano a percepire alcune
criticità da risolvere. Sono problemi vecchi per chi segue da tempo la digitalizzazione delle imprese nazionali, perché in vario modo rimandano al tema del digital divide, con aree che sentono ancora il problema della carenza di banda, indispensabile per sfruttare davvero i servizi cloud.