Uno degli effetti della diffusione delle
prime implementazioni del 5G a livello globale è una nuova spinta alla
"cloudification" delle reti degli operatori mobili. Il 5G prevede casi d'uso estremamente flessibili, questa elasticità è possibile solo se il cuore delle reti Telco viene strutturato come i datacenter dei grandi hyperscaler. Ciò significa portarvi elementi già noti in campo IT come la virtualizzazione delle funzioni di rete e piattaforme come OpenStack.
In questo senso VMware ha presentato una nuova versione - la 3.0 - della sua piattaforma per la Network Functions Virtualization (NFV) in campo Telco. Si tratta di
VMware vCloud NFV OpenStack Edition, che nella nuova release comprende una distribuzione di OpenStack pensata in modo specifico
per le reti dei carrier e compliant con le linee guida più recenti per l'interoperabilità di OpenStack in ambienti multicloud.
Dato il tipo di piattaforma, i miglioramenti che la nuova versione comporta rispetto a quella precedente
sono in ambiti piuttosto tecnici. VMware cita ad esempio prestazioni più elevate nella gestione del data plane in ambienti di rete virtualizzati, una gestione sicura del
network slicing attraverso la
micro-segmentazione della rete e un potenziamento delle funzioni di networking negli ambienti basati su container e microservizi.
I vantaggi tecnologici, tiene però a sottolineare la software house, si traducono velocemente in
benefici economici per le Telco. La virtualizzazione delle funzioni di rete permette di attivare nuovi servizi più rapidamente, il costo di gestione dell'infrastruttura di rete si abbassa e l'
applicazione di funzioni predittive alla gestione permette di migliorare l'efficienza della rete, secondo VMware.
Il lancio della nuova versione della piattaforma NFV - che sarà disponibile
entro agosto - ha già avuto il supporto di alcuni operatori utenti di VMware, tra cui NTT Com, Telefonica e Telia.