Nonostante qualche
dubbio latente sulla loro sicurezza, le tecnologie
blockchain sono sempre al centro dell'attenzione delle
banche. La spagnola
BBVA ha da tempo avviato diversi progetti pilota basati su blockchain e ha ora messo a segno un altro "primato" nelle possibili applicazioni: gestire via ledger distribuiti l'
apertura di una linea di credito corporate, nello specifico una da 325 milioni di euro con uno dei suoi principali clienti, Repsol.
Si tratta quindi di un
progetto pilota che ha coinvolto sia la banca spagnola sia il suo cliente, anch'esso interessato a blockchain viste le sue possibili applicazioni
in campo industriale. L'infrastruttura blockchain di BBVA è stata usata per
portare avanti i vari passi della negoziazione del credito, riducendo la durata di tutto il processo a ore invece che giorni.
Secondo
Alicia Pertusa, Head of Strategy and Blockchain di BBVA, questo progetto è il primo passo di una alleanza a largo spettro con Repsol per testare le applicazioni di blockchain
in campo corporate finance. L'obiettivo della banca spagnola è in generale applicare blockchain in tutti i suoi prodotti e servizi, con una attenzione specifica alla
contrattazione dei prestiti aziendali (già ne è stato gestito via blockchain uno da 75 milioni di euro per il gruppo tecnologico spagnolo Indra) e dei finanziamenti in pool.
Alicia Pertusa, responsabile blockchain per BBVALa soluzione progettata da BBVA e Repsol ha utilizzato
due infrastrutture blockchain. La negoziazione iniziale della linea di credito e la definizione delle condizioni è stata portata avanti su una blockchain privata basata su Hyperledger. Il contratto finale è stato invece registrato usando la rete Ethereum, con un hash che garantisce l'
immutabilità del documento.
Alicia Pertusa ha comunque messo in evidenza che ci sono ancora
diversi ostacoli da superare prima che l'utilizzo di blockchain possa essere esteso in
tutto il settore bancario. In particolare è necessario avere nuove norme che favoriscano l'innovazione garantendo allo stesso tempo la
sicurezza degli utenti, mentre tecnicamente i ledger distribuiti devono essere
più scalabili e robusti per favorire lo scambio di dati tra reti diverse, anche grazie a standard di interoperabilità.