Malta non fa mistero della sua intenzione di presentarsi come
la nazione europea più aperta alla gestione delle criptovalute e alle iniziative finanziarie collegate con la tecnologia dei ledger distribuiti. Punta a diventare la “blockchain island” dell’Unione Europea e per questo negli scorsi mesi ha approvato alcune normative particolarmente favorevoli alla cryptofinance. Ora la
Borsa di Malta ha fatto un ulteriore passo in questo senso preparando il terreno a un
mercato unificato per le criptovalute e i cosiddetti equity token.
Sono questi ultimi la parte più innovativa del progetto, che altrimenti sarebbe solo l’ennesimo luogo virtuale dove vendere e acquistare criptovalute. Gli
equity token sono stati inventati da
Neufund e sono, in estrema sintesi, uno
strumento di cryptofinance attraverso cui le azioni di un’azienda non quotata in maniera convenzionale - di solito una startup - sono “
spezzettate” in un numero molto più elevato di token, vendibili singolarmente.
Chi acquista un token
compra quindi una partecipazione ufficiale nell’azienda, seppure minima. Minima però è anche la spesa, teoricamente, il che nelle intenzioni apre il mondo degli equity investment
a chiunque e non solo ai classici fondi e venture capitalist.
Da un certo punto di vista gli equity token sono una
forma di finanziamento più evoluta rispetto alle ICO (Initial Coin Offering). In una ICO un’azienda si finanzia vendendo un certo numero di token che però non hanno un collegamento esplicito con il proprio capitale, mentre gli equity token rappresentano una
frazione minima ma definita di un titolo reale. Inoltre le ICO non sono quasi mai regolamentate, mentre il progetto della Borsa di Malta è creare una Borsa globale, decentralizzata ma regolamentata.
Più in dettaglio, il progetto si basa su una collaborazione fra tre entità:
MSX, il braccio fintech della Borsa di Malta;
Binance, una delle principali Borse digitali per la quotazione di criptovalute, che di recente ha fissato la sua sede proprio a Malta e che fornirà la necessaria ’infrastruttura tecnologica; la già citata
Neufund, che si occupa di “tokenized equity”. Entro la fine del 2018,
si spiega, sarà lanciata la prima offerta pubblica di equity token nella nuova Borsa decentrata.