L'
inattesa crescita nelle
vendite di PC "classici" (desktop, notebook, workstation) segnalata per il secondo trimestre 2018 si è fatta sentire nella regione EMEA (Europa, Medio Oriente, Africa) più che a livello globale. Lo indicano le analisi di IDC, secondo cui
il mercato EMEA è cresciuto in volumi anno su anno del 4,1% (globalmente la crescita è stimata al +2,7%) raggiungendo i 16,6 milioni di unità.
Secondo IDC le ragioni della crescita in EMEA
sono le stesse della crescita globale: il rinnovamento del parco PC nelle imprese (+8,6% anno su anno per il comparto business) ha compensato la flessione ormai costante del segmento consumer (-0,8% anno su anno), che viene sostenuto praticamente solo dai gamer. Per questo la ripresa del mercato
non viene considerata un fenomeno stabile ma ciclico e con lunghi intervalli: il refresh tecnologico cospicuo più recente per le imprese risale al 2014.
La zona più matura del mercato EMEA - l'
Europa Occidentale - ha visto una crescita più contenuta ma comunque rilevante: +2,9% anno su anno. È il frutto di una
crescita marcata (+9,2%) per il segmento business e di un declino (-5,6%) per quello consumer. In quanto a prodotti, segno positivo per i notebook (+4,2% anno su anno) grazie alla sempre maggiore tendenza delle imprese a scegliere soluzioni mobili, mentre i desktop hanno avuto crescita zero.
Il mercato EMEA ha visto nel secondo trimestre 2018 un maggiore
consolidamento intorno ai principali produttori: i primi tre (HP, Lenovo, Dell) controllano il 64% del mercato. Ciascun vendor nel trimestre ha avuto i suoi punti di forza: i notebook per
HP, il segmento business per
Lenovo, un buon binomio business/consumer per
Dell. Seguono
Acer, che ha sfruttato l'effetto degli acquisti back-to-school, e una
Asus piuttosto in crisi.