Le amministrazioni locali stanno diventando
sempre più aperte alle nuove tecnologie e questo porta un conseguente
aumento degli investimenti in iniziative per le Smart City. IDC stima infatti che nel 2018 le città di tutto il mondo spenderanno qualcosa come
81 miliardi di dollari in tecnologia, cifra che entro il 2022 salirà a
158 miliardi. In questa crescita della spesa, un elemento interessante è la
progressiva diversificazione dei progetti di Smart City, che stanno andando ben oltre i classici ambiti della sicurezza e dei trasporti pubblici.
Questi per ora restano i settori che attraggono la maggiore spesa: poco meno di un quarto degli investimenti da Smart City è infatti collegato a progetti di
videosorveglianza,
trasporto pubblico evoluto e
illuminazione pubblica "intelligente". IDC prevede che entro il 2022 la
gestione smart del traffico urbano occuperà il terzo posto in classifica e che, insieme, i tre principali casi d'uso attrarranno un quinto della spesa totale.
A guadagnare da questa maggiore distribuzione degli investimenti saranno i progetti tecnologici che al momento sono poco diffusi ma che promettono la maggiore crescita. IDC indica in questo senso i
wearable per le forze di polizia, la
connettività V2X (Vehicle-to-everything) e l'utilizzo degli
Open Data. Investimenti più diversificati da parte delle PA comportano anche un mercato più dinamico e più opportunità per i fornitori di tecnologia.
La spesa per le Smart City ovviamente non è equamente divisa in tutto il mondo. Le prime cinquanta Smart City raccolgono il 15% circa della spesa globale del 2018: in testa, per gli investimenti, troviamo
Singapore,
Tokyo,
New York,
Londra e
Shanghai. Stati Uniti e Cina sono prevedibilmente le nazioni che nel 2018 faranno più investimenti, mentre la distribuzione per aree geografiche vede in testa la regione Asia/Pacifico (42% della spesa globale del 2018), seguita dalle Americhe (33%) e dall'EMEA (25%).