C'è bisogno di iniziative mirate per rilanciare il Piano Impresa 4.0? Secondo il think tank italiano
Digital Innovation Institute sì, perché - come è stato sottolineato
da più parti - il successo dell'evoluzione delle imprese non è legato semplicemente all'adozione di nuove tecnologie, per quanto positive, ma richiede anche una
consapevolezza del cambiamento che si sta affrontando. Consapevolezza che deve essere legata alle trasformazioni in atto tanto nella singola impresa quanto in generale nel mercato.
Per questo l'istituto ha definito, insieme ad un panel esterno di esperti di riferimento, una vera e propria sequenza di passi - la
Roadmap Impresa 4.0 - che punta innanzitutto sul
tema della consapevolezza e delle competenze. In questo senso imprese ed istituzioni devono comprendere pienamente il ruolo del digitale nel business e nell’economia e, in secondo luogo, acquisire le competenze tecnologiche per questa fase del mercato. A tale scopo si giudicano necessari percorsi e
programmi formativi per le imprese, la PA e i cittadini.
Il tema delle competenze rilancia quello della
formazione professionale su cui già si è dibattuto molto, con più parti a sottolineare come essa sia insufficiente rispetto ad altri Paesi. Il piano del Digital Innovation Institute spinge per una formazione professionale duale, con una
presenza significativa di momenti in azienda, in modo che i più giovani possano comprendere davvero logiche, processi e modelli che incontreranno nel mondo del lavoro.
Nella visione dell'istituto non mancano alcuni "grandi classici" quando si tratta di innovazione in Italia: servono una
connettività a banda larga davvero diffusa,
normative che favoriscano l'innovazione ma senza penalizzare inutilmente chi è già sul mercato, la capacità di
fare sistema tra università, impresa e scuola.
In quanto al Piano Impresa 4.0 in sé, va favorito e migliorato. Per favorirlo serve dare continuità all’azione avviata, in particolare
aumentando la dotazione finanziaria a disposizione. Per migliorarlo bisogna, secondo il Digital Innovation Institute, innanzitutto
estenderlo chiaramente oltre il settore industriale e
pensando anche alle PMI. Poi bisogna
semplificarne il modello organizzativo riducendo il numero di entità coinvolte tra Punti Impresa Digitale, Centri di Competenza, Centri di Trasferimento Tecnologico e Digital Innovation Hub. Troppi ruoli, talvolta sovrapposti, perché le aziende vi si orientino facilmente.