Clustered Data Ontap, la nuova dimensione storage di NetApp
La società si candida a diventare quello che VmWare è diventato per l’ambiente server. Gestione centralizzata dello storage, flessibilità ed economie di scala.
Autore: Piero Macrì
Come creare un’infrastruttura data storage che possa garantire i più alti livelli di efficienza, disponibilità dei dati, continuità nelle operazioni, massima flessibilità? Come accaduto a livello server anche in questa dimensione tecnologica si sta assistendo alla creazione di un nuovo livello di sofisticazione tecnologica coerente con una politica aziendale che vede il dato come elemento centrale e strategico per soddisfare obbiettivi di operatività e sviluppo del business. Esigenze che si dimostrano congruenti con un modello di dati tendenzialmente allineato a una logica Big Data, ovvero alla capacità di gestire una quantità sempre più elevata di dati, transazionali e non, strutturati e non, di derivazione legacy e di nuova generazione. Avere, quindi la capacità di una gestione centralizzata dello storage, garantendo flessibilità ed economie di scala così come richiesto anche in ambienti cloud. E’ in questo contesto che si inserisce l’annuncio di NetApp relativo alla disponibilità della nuova versione di sistema operativo Clustered Data Ontap 8.2, una soluzione che potremmo indicare come espressione di una tendenza oggi riferibile al software defined storage. “L’architettura dati - come affermato da David Gingell, Vice President Field Marketing & Business Development di NetApp - deve avere un corrispettivo storage in grado di assecondare una gestione olistica dei dati. La flessibilità è priorità strategica e significa poter mettere a punto uno storage che assecondi dinamicamente le esigenze di gestione e disponibilità dei dati attraverso un adeguato livello di automazione dei servizi”. “L’obiettivo - dice Matt Watts, director Technology and strategy EMEA - è creare un ambiente nondisruptive, always-on, con livelli di disponibilità e quality of service prossimi ai five nines assicurando un ambiente zero downtime, dove qualsiasi intervento di upgrade, refresh e replacement possa avvenire senza interrompere la continuità di servizio. “Prevedere inoltre – aggiunge John Rollason, director product Solutions e Alliances Marketing - un’architettura storage in grado di espandersi nel tempo, preservando gli investimenti pregressi. Concetto, quest’ultimo che deve essere coniugato con opportuni criteri di scalabilità, considerato che mai come oggi la dimensione storage di una qualsiasi azienda tende a espandersi esponenzialmente”. Clustered Data Ontap è un sistema operativo pensato per potere trarre vantaggio dalla gestione di architetture storage di tipo cluster. Permette di consolidare e condividere un’unica infrastruttura in grado di gestire dinamicamente carichi di lavoro assicurando la possibilità di assegnare differenti livelli di priorità in termini di gestione delle prestazioni delle singole risorse, servizi e applicazioni. In sintesi, con l’introduzione del nuovo sistema operativo per architetture storage clusterizzate NetApp si candida a diventare quello che VmWare è diventato per l’ambiente server. Il numero di nodi gestiti può variare da 2 a 24 e gestire una dimensione dati di alcuni Terabyte fino a un massimo di 69 Petabyte. Il clustered storage di NetApp non risponde, quindi, esclusivamente a necessità di grandi aziende, ma può essere efficacemente utilizzata in ambienti di media impresa partendo dalla gestione di due soli nodi di cluster. NetApp ha definito la propria strategia di sistema operativo in base a una logica software, il che vuol dire che il sistema operativo può essere l’ingrediente tecnologico per gestire nodi associati a controller di storage multivendor. Cluster Data Ontap si configura perciò come un vero e proprio strumento di orchestrazione di un’architettura dati eterogenea creando le premesse per attenuare se non addirittura azzerare tutte le criticità legate alla presenza di silos di storage, privilegiando una crescita orizzontale per cluster e una centralizzazione delle risorse. In definitiva, creare le premesse per realizzare un’architettura condivisa in grado di ottimizzare le prestazioni e automatizzando gli interventi sull’intero spettro delle risorse in essere consentendo una espansione virtualmente infinita coerente con i piani di crescita delle attività delle più svariate organizzazioni e imprese.
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