Uno degli elementi di spicco di
IFA 2018 è il lancio di diversi
Chromebook in versione premium, modelli cioè con prezzo (intorno ai 600 dollari o euro) evidentemente pensati non per il classico mercato di riferimento dei Chromebook, ossia l'ambito education, ma
per l'utilizzo anche professionale. Il lancio di un Chromebook premium ogni tanto non incide sul mercato, come dimostrano i risultati poco significativi dei Chromebook Pixel di Google, ma quando più produttori puntano su un segmento di prodotti che fino a qualche tempo fa di fatto non esisteva, il segnale va colto.
In questo ambito
Lenovo ha portato a IFA 2018 lo
Yoga Chromebook, un portatile con schermo da 15 pollici che adotta un processore decisamente da notebook: un Intel Core i5 di ottava generazione. Di fascia alta anche il display, che in opzione può avere una risoluzione 4K. Da Lenovo arrivano comunque anche due Chromebook più classici, di impostazione "budget": i Chromebook C330 and S330 hanno processori ARM e sono rispettivamente 2-in-1 con display da 11,6 pollici e un clamshell da 14.
Anche
Dell ha giocato le sue carte con il nuovo
Inspiron Chromebook 14 2-in-1: design e materiali da convertibile tradizionale, guardando al fattore di forma che nei prossimi anni
dovrebbe andare per la maggiore. Ma soprattutto componentistica interna di tutto rispetto per un device basato su Chrome OS: processore
Intel Core i3, RAM da 4GB, display ruotabile Full HD da 14 pollici.
Acer, che soprattutto negli USA ha
legato strettamente il suo brand ai Chromebook, ha presentato a IFA 2018 il nuovo C
hromebook 514. Si tratta di un portatile Chrome OS con display Full HD da 14 pollici e chassis in alluminio. Acer non ha indicato il processore adottato: il prezzo di listino (449 euro) lascia intendere che potrebbe essere un Intel di fascia bassa o una CPU ARM.
In azienda i Chromebook hanno per ora
un ruolo limitato alle situazioni in cui è meglio avere un notebook che non conserva a bordo applicazioni e soprattutto dati. Sinora questo ha voluto dire "un notebook per applicazioni basiche", ma l'attenzione alla sicurezza dei dati e alla
gestibilità dei dispositivi sta cambiando lo scenario. Il grande svantaggio dei Chromebook, ossia essere sistemi "light" con a bordo relativamente poco, può anche essere un punto di forza per l'IT aziendale: sono sistemi omogenei e più semplici da gestire di un PC.
Inoltre il principale limite dei Chromebook - non avere a disposizione molte
applicazioni native complesse - appare sempre meno rilevante man mano che in azienda entrano dipendenti abituati ad usare
applicazioni Web per la produttività, dalle Google Apps a strumenti come Slack. Parallelamente, anche molte importanti applicazioni enterprise sono diventate
servizi in cloud a cui accedere attraverso applicazioni Web o direttamente via browser. Il peso meno rilevante delle applicazioni native, in alcuni settori, è un altro aspetto che agli amministratori IT non dispiace: meno software da gestire e aggiornare, meno vulnerabilità e più controllo.