Dopo un anno e mezzo di test, anche con grandi partner, IBM ha reso commercialmente disponibile
IBM Food Trust, la sua piattaforma blockchain per la
tracciabilità alimentare e la food safety. Il servizio è destinato in particolare ai produttori di materie prime, alla catena di distribuzione e ai retailer da cui si servono i consumatori.
Congiuntamente al lancio commerciale, IBM ha anche annunciato che Food Trust sarà utilizzato da
Carrefour, che già aveva
maturato esperienza in campo blockchain. L'implementazione sarà
graduale: si partirà con alcuni prodotti specifici a marchio Carrefour per arrivare a comprendere tutti i brand della catena entro fine 2022.
IBM Food Trust è una infrastruttura blockchain in cloud basata su Hyperledger, in cui le aziende partecipanti possono inserire le informazioni legate ai vari passi che un prodotto alimentare segue
nella sua trasformazione e nella fase di distribuzione. I ledger distribuiti di Food Trust si trovano su vari nodi della rete, ciascuno gestito da una entità diversa, e tutte le informazioni sono gestite in forma cifrata. La rete è
permissioned, quindi c'è un
preciso controllo su chi vi partecipa.
Il
nucleo di Food Trust è nato quasi due anni fa, quando diversi nomi del mondo della produzione e distribuzione alimentare - tra cui Nestlé e Walmart - avviarono
una collaborazione tecnologica con IBM proprio con questo obiettivo. Insieme alla parte tecnologica, tutte le parti coinvolte hanno definito un
modello di governance della rete che garantisce il mantenimento della proprietà delle informazioni memorizzate e la correttezza delle operazioni di accesso a tali dati.
Tecnicamente IBM Food Trust comprende tre servizi SaaS (Software-as-a-Service) che svolgono funzioni diverse.
Trace serve per la tracciabilità alimentare,
Certifications per verificare la provenienza delle certificazioni digitali legate a particolari caratteristiche dei prodotti (come la provenienza bio o Fair Trade),
Data Entry And Access per il generico caricamento di dati sulla blockchain.
I tre servizi hanno un
prezzo variabile a seconda del giro d'affari dell'azienda che decide di usarli. IBM prevede
tre fasce (sotto i 50 milioni di dollari l'anno, tra 50 milioni e un miliardo, oltre un miliardo) che hanno rispettivamente un costo mensile minimo di 100, 1.000 e 10.000 dollari.