Il settore industriale ritiene
l'intelligenza artificiale (AI) un elemento chiave della crescita, grazie all'aumento dell'efficienza, della flessibilità e della differenziazione che apporta, ma è necessario affrontare i
problemi derivanti dalla scarsa quantità e qualità dei dati, oltre alla carenza di competenze nell’AI. Sono questi i temi principali scaturiti da un'indagine condotta da
Hewlett Packard Enterprise e
Industry of Things World, la principale conferenza europea dedicata all'Industrial IoT.
La ricerca, intitolata
“The Present and Future of AI in the Industrial Sector” e svolta la scorsa estate su 858 manager di tutto il mondo, ma per l’80% europei, operanti nel settore industriale, ha rivelato inoltre come l'industria sia intenzionata ad adottare
architetture ibride nelle quali la AI viene distribuita uniformemente tramite l’industrial edge, i data center e il cloud, allo scopo di ricavare insight in tempo reale a livello edge, oltre che correlazione dei dati e deep learning nelle diverse installazioni.
La
maggioranza degli intervistati (61%) è già coinvolta a qualche titolo nella AI: l'11% ha già implementato la tecnologia nelle funzioni o nelle attività di base, il 14% prevede di farlo nei prossimi dodici mesi, e il 36% ne sta valutando l'implementazione. In media, gli interpellati prevedono di
accrescere il proprio fatturato dell'11,6% entro il 2030 come conseguenza dell'adozione della AI, incrementando anche i margini del 10,4%. Non solo: si prevede anche che l’AI possa apportare benefici praticamente in tutte le attività presenti lungo la value chain industriale, oltre che generare differenziazione per i prodotti e i servizi delle aziende. Questa aspettativa è motivata anche dalle
elevate percentuali di successo dei progetti di AI completati: il 95% degli intervistati che l’hanno già implementata afferma di aver raggiunto, migliorato o significativamente superato i propri obiettivi. È anche per questo che il campione intervistato prevede di
investire mediamente lo 0,48% del proprio fatturato a favore della AI nei prossimi 12 mesi, una somma rilevante considerando come nel comparto industriale il budget IT complessivo medio sia pari all'1,95% del fatturato. In linea con queste
prospettive positive, due terzi degli interpellati prevedono che i nuovi posti di lavoro creati dalla AI bilanceranno o addirittura supereranno il numero di quelli resi superflui dalla stessa AI.
“L’AI è al centro della quarta rivoluzione industriale, elemento chiave per poter passare dall'automazione all'autonomia, stimolare la crescita e ottenere un vantaggio competitivo”, ha dichiarato
Volkhard Bregulla, Vice President Global Manufacturing, Automotive and IoT di Hewlett Packard Enterprise.
“La nostra indagine mostra come il settore industriale europeo abbia chiaramente compreso e abbracciato la potenza strategica della AI, ma indica anche che sarà essenziale colmare il gap esistente in termini di competenze e di dati prima di poter metterne a frutto tutte le potenzialità”.