DevOps, DevSecOps e Agile: le architetture applicative moderne contano sempre più per il business

Anche in Italia c’è una diffusa consapevolezza sulla loro importanza, sottolinea il CTO di CA Technologies Fabrizio Tittarelli

Autore: Edoardo Bellocchi

Microservices, container, ma anche metodologie di sviluppo come DevOps, DevSecOps e Agile. Si tratta di quelle che vengono indicate come architetture applicative moderne. Capaci di apportare numerosi vantaggi alle aziende che le adottano, come ha confermato una recente ricerca promossa da CA Technologies e condotta da Frost & Sullivan su quasi 1100 manager, oltre 400 dei quali in Europa, Italia compresa.

Anche nel nostro Paese la ricerca ha mostrato come emerga una forte comprensione dell’importanza di DevOps, Agile e di tutte le altre architetture applicative moderne, ai fini del raggiungimento degli obiettivi aziendali e di quelli delle singole line of business, e questa consapevolezza c’è non solo in chi si occupa di IT, ma anche nell’ambito dei manager tipicamente estranei alle tematiche IT”, sottolinea Fabrizio Tittarelli, CTO di CA Technologies Italia, nel commentare con ImpresaCity i principali risultati dell’indagine “What Business Executives are Learning about Software Development and How it is Helping Achieve KPIs”.  

Investimenti in crescita
La ricerca rivela infatti che le realtà italiane che adottano architetture applicative moderne, come API, microservizi e container, insieme a metodologie di sviluppo quali DevOps, DevSecOps e Agile, hanno maggiori possibilità di migliorare i Key Performance Indicator, connettere tra loro sistemi differenti e generare insight a supporto dei processi decisionali. “È anche per questo che mi aspetto che gli investimenti in queste aree proseguano nella loro crescita”, aggiunge Tittarelli, evidenziando che “la ricerca conferma che il software può aiutare concretamente le aziende italiane a competere e prosperare in un’economia odierna in rapida evoluzione: gli obiettivi oggi sono la velocità, la capacità di portare nuove applicazioni sul mercato, l’abilitazione di nuovi canali e quindi la capacità che l’IT ha di agire in maniera rapida e soprattutto sicura”. 

Vantaggi europei
A livello europeo, le aziende che adottano architetture applicative moderne mostrano una propensione sei volte maggiore nel dichiarare che il livello delle applicazioni è “ottimo” ai fini del raggiungimento dei KPI, rispetto a quelle che registrano un’adozione relativamente bassa di architetture applicative moderne, e sostengono con una probabilità maggiore di cinque volte che le proprie applicazioni sono “completamente integrate” dal punto di vista della funzionalità, condivisione dei dati, autenticazione e sicurezza. Non solo: chi usa le architetture moderne dichiara con un tasso quattro volte maggiore che le proprie applicazioni sono “nettamente migliori” nel fornire insight sul business rispetto a quelle della concorrenza, e soprattutto registrano un tasso doppio di crescita degli utili. 



Gap da colmare
Nella ricerca, è stato anche compiuto un confronto che ha preso in esame le metriche che valutano alcuni fattori chiave relativi all’utilizzo di API, microservizi e container, insieme a best practice di sviluppo moderne quali DevOps, DevSecOps e Agile. Le aziende italiane risultano indietro rispetto al resto d’Europa dal punto di vista di un utilizzo avanzato delle architetture applicative moderne: solo il 63 per cento mostra architetture applicative avanzate con caratteristiche “medio-alte”, collocandosi dietro al Regno Unito (77 per cento), alla Francia (66 per cento) e alla Germania (64 per cento). Visto che Germania, Francia e Italia mostrano percentuali sovrapponibili, secondo Tittarelli si tratta del “disallineamento tipico dell’Europa continentale rispetto al mondo anglosassone di Stati Uniti e Regno Unito, che tradizionalmente sono sempre più rapidi nell’adozione dei trend tecnologici più avanzati. Normalmente, si tratta di gap che vengono colmati nell’arco di un paio d’anni, anche se forse in questo caso potrebbe volerci più tempo”. Le ragioni di questo vanno ricercate nella natura del problema, che in questo caso è poco tangibile e “attiene più alle conoscenze, alla cultura, ai processi e agli skill: questo porta a una sfida a investire in cambiamenti di tipo culturale”, fa notare Tittarelli.

Sfide significative
Permangono tuttavia alcune sfide significative: circa il 39 per cento delle aziende italiane sostiene che gli aspetti relativi al software possono incidere negativamente sul raggiungimento dei KPI, seppure con una percentuale nettamente inferiore alla media europea del 65 per cento. Per il 54 per cento degli intervistati nel nostro Paese, l’essere sottoposti a pressioni per rilasciare nuove applicazioni o aggiornamenti incide negativamente su qualità e sicurezza, con una percentuale che è la più bassa d’Europa. Inoltre, il 59 per cento ritiene che la propria azienda privilegi a volte la velocità a scapito della sicurezza. 


Monitoraggio difficile
Infine, anche se API, microservizi e container consentono una distribuzione più rapida delle applicazioni sul mercato, nove intervistati su dieci che dichiarano di utilizzare su larga scala le architetture applicative moderne sostengono sia difficile gestirli e monitorarli. Per temperare tali sfide, le aziende che guardano al successo a lungo termine ritengono sia necessario ricorrere all’implementazione di pratiche di sviluppo DevOps, Security e Agile: l’80 per cento dei manager italiani consultati “è convinto” o “assolutamente convinto” che le pratiche Agile li aiutino a realizzare ciò che i clienti hanno realmente bisogno. Inoltre, l’88 per cento dei soggetti intervistati ritiene che il testing continuo della sicurezza delle applicazioni e il DevSecOps siano componenti critiche per l’implementazione di un’architettura applicativa moderna, e questa è la percentuale più alta di qualsiasi altro Paese europeo.

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