Nello sviluppo delle
tecnologie blockchain ci sono vari aspetti che devono consolidarsi perché le piattaforme a ledger distribuiti si possano considerare abbastanza complete per un'adozione generalizzata.
L’interoperabilità tra blockchain è uno di questi aspetti: le varie infrastrutture blockchain delle imprese
dovranno dialogare fra loro, perché scambiare dati è alla base di qualsiasi collaborazione e nessuna azienda opera da sola. E nemmeno dialoga unicamente con una rete di partner che sicuramente usano la sua stessa piattaforma blockchain.
Questa interoperabilità però
non è affatto scontata. Le varie software house che stanno sviluppando sistemi blockchain pensano prima di tutto, e comprensibilmente,
a sviluppare i loro sistemi e non a come dialogheranno con altri. Il compito di pensare al dialogo tra sistemi blockchain in questa fase è svolto
soprattutto da aziende "terze", in particolare startup dedicate solo a questo o grandi realtà che se ne occupano nell'ambito dei loro servizi blockchain, come
IBM con LedgerConnect.
Ora anche
Accenture ha sviluppato una sua soluzione per lo scambio dati tra blockchain, partendo dalla considerazione che soluzioni del genere
saranno comunque sempre necessarie.
L'opinione di Accenture è infatti che il mercato evolverà verso un numero magari limitato di piattaforme blockchain diverse ma non arriverà mai a farne "vincere" una rispetto a tutte le altre.
La soluzione progettata da Accenture è stata sperimentata con successo per il dialogo tra due coppie di blockchain:
Digital Asset e R3 Corda, Hyperledger e Quorum. L'approccio generale si basa sulla costituzione di un
nodo di interoperabilità che "vede" entrambi i sistemi blockchain.
Serve ovviamente la collaborazione delle software house che hanno sviluppato i sistemi blockchain coinvolti: esse devono accordarsi
su quali elementi e con quale profondità l'integrazione può avvenire. Da questo accordo derivano le regole che il nodo di integrazione applicherà tecnicamente.
Secondo Accenture, il modello di integrazione che ha definito permette di
duplicare un elemento tra due blockchain evitando allo stesso tempo eventuali problemi legati alla presenza di due elementi identici (i problemi genericamente indicati come "double spending"). Il sistema permette anche di
mantenere sincronizzati i dati conservati da due elementi presenti in due blockchain diverse.