Le tecnologie di
intelligenza artificiale hanno applicazioni in potenzialmente
qualsiasi campo, quindi non sorprende che la principale economia europea decida di affrontare questo campo con un piano nazionale che le permette, in un certo senso, anche di guidarlo a livello continentale. È un po' questo il succo dell'iniziativa
Strategie Künstliche Intelligenz che il Governo tedesco ha annunciato in queste ore e che mira esplicitamente a "
portare la ricerca, lo sviluppo e l'applicazione dell'intelligenza artificiale in Germania tra i leader a livello mondiale".
Come altre iniziative simili, uno dei punti principali intorno a cui ruota la strategia AI di Berlino è
favorire la ricerca nel campo delle tecnologie cognitive, per poi sfruttarne le molte ricadute in campo economico e industriale.
"
L'intelligenza artificiale è una chiave importante per la crescita e la prosperità", ha spiegato in questo senso il ministro per la ricerca federale
Anja Karliczek, e alla Germania non basta considerarsi già tra le prime nazioni per la ricerca in AI. La base di ricerca esistente deve essere
ulteriormente rafforzata - in particolare anche attirando ricercatori dall'estero - e soprattutto va migliorato il
trasferimento delle competenze dalla ricerca alle applicazioni pratiche.
Il piano delineato da Berlino prevede tre obiettivi principali. Due sono condivisibili ma abbastanza generici: da un lato garantire in generale un
uso responsabile dell'intelligenza artificiale, dall'altro sviluppare l'AI nell'ambito "
di un ampio dialogo sociale". L'obiettivo primario è
molto più pragmatico: secondo il piano, la Germania e l'Europa dovrebbero acquisire una posizione di leadership nello sviluppo e nell'applicazione delle tecnologie di intelligenza artificiale.
C'è quindi una
visione comunitaria dello sviluppo in campo AI, con un cenno particolare a una
collaborazione con la Francia, che di recente si è mossa in modo esplicito per rafforzare le proprie competenze nel medesimo campo.
Il ministro tedesco per la ricerca federale Anja Karliczek e il Presidente francese Emmanuel MacronMa l'approccio collaborativo non nasconde il comprensibile interesse di Berlino: "
la competitività della Germania deve essere garantita", si spiega, e nel
lungo documento che dettaglia la strategia oltre gli annunci formali si indica l'obiettivo di far diventare
Artificial Intelligence (AI) made in Germany un
marchio di qualità riconosciuto a livello mondiale.
Il piano ha già indicato alcune
misure concrete: rafforzare la ricerca, accelerare il trasferimento dei risultati della ricerca all'economia, creare infrastrutture che forniscano dati come base per le applicazioni AI, coinvolgere lavoratori qualificati ed esperti nel campo, favorire i cambiamenti strutturali nelle imprese che l'AI porterà.
Per fare tutto questo servono investimenti e da Berlino non mancheranno: entro il 2025 il Governo federale prevede di erogare un totale di circa
tre miliardi di euro, che serviranno principalmente per la ricerca.
Altrettanto ci si aspetta dal settore privato, quindi la stima è che da qui al 2025 saranno investiti in totale sei miliardi di euro.