La fiducia, sia dei dipendenti sia dei consumatori, oggi non è ormai solo una questione aziendale “soft”, ma costituisce sempre più un
elemento quantificabile, con impatti significativi sui risultati delle imprese. Lo evidenzia un report di
Accenture Strategy, presentato in questi giorni al World Economic Forum di Davos e basato su una
ricerca a livello globale effettuata tra 1.400 manager e 10.000 dipendenti in 13 settori industriali. Il dato di fondo che è emerso dall’indagine è che oggi, per instaurare con i dipendenti il rapporto di fiducia necessario per una crescita del fatturato, le aziende dovranno mettere in atto sempre più
strategie di gestione responsabile dei dati sul personale.
Dallo studio “
Decoding Organizational DNA” si ricava infatti che, nonostante più di sei manager intervistati su dieci colleghino l’utilizzo in azienda di nuove tecnologie per la raccolta di dati sul personale e sul lavoro allo scopo di ottenere informazioni di valore pratico, come per esempio la qualità del lavoro, le modalità di collaborazione tra il personale, la sicurezza e il benessere,
meno di un terzo si dichiara certo che i dati vengano utilizzati in maniera responsabile. Inoltre, più della metà dei dipendenti ritiene che l’utilizzo di nuove fonti per raccogliere dati sul personale rischi di minare la fiducia, e il 64 per cento, sulla scia di recenti cronache relative all’uso improprio di dati, si dichiara preoccupato dal fatto che anche i propri dati possano essere a rischio.
La buona notizia è che
il 92 per cento dei dipendenti è favorevole alla raccolta di dati riguardanti la propria persona e il proprio lavoro, a patto che questo porti a benefici individuali. Oltre sei dipendenti su dieci sarebbero disposti a fornire i dati relativi al proprio lavoro in cambio di un sistema di remunerazione, incentivi e benefici più personalizzato, e una percentuale analoga lo farebbe in cambio di opportunità di apprendimento e sviluppo più mirate.
Ma l’aspetto centrale è che
la posta in gioco a livello globale per le grandi aziende sia rappresentata da una crescita futura del fatturato per 3,1 mila miliardi di dollari, proporzionalmente agli effetti che le strategie di gestione dei dati raccolti sul personale avranno sulla fiducia dei dipendenti. Le
aziende che implementano strategie di gestione responsabile dei dati potrebbero vedere crescere il proprio fatturato fino al 12,5 per cento in più rispetto alle aziende che non lo fanno.
“
In un’epoca in cui le nuove informazioni ricavate dai dati sul personale vengono impiegate dalle aziende come mezzo per promuovere una crescita di valore, una leadership responsabile è fondamentale per instaurare un rapporto di fiducia con i dipendenti”, ha dichiarato
Marco Morchio, Accenture Strategy Lead Italia. “
La fiducia è la valuta più preziosa: conduce all’innovazione e alimenta la crescita liberando il potenziale del singolo. Per questo le aziende devono mettere al centro delle loro strategie la fiducia dei dipendenti e dei consumatori, con un piano concreto e ben definito per conquistarla e mantenerla”.