Cos'è Google Adiantum, la proposta di Google per la cifratura IoT

Google Adiantum è una soluzione pensata per i dispositivi Android e IoT che hanno poca potenza di calcolo ma devono proteggere le loro informazioni

Autore: Redazione ImpresaCity

La protezione delle informazioni è un fattore sempre più critico in qualsiasi ambito dove l'informatica gioca un suo ruolo. La cifratura dei dati è la soluzione più ovvia, ma è difficile applicarla nel caso di dispositivi che abbiano poca potenza di calcolo e non siano dotati di hardware specifico per la crittografia. È il caso di molti smartphone, anche se vi conserviamo sempre più informazioni, e il ragionamento vale anche per i nuovi dispositivi del mondo Internet of Things.

Google ora propone una sua soluzione a questo problema: si chiama Google Adiantum ed è un nuovo metodo crittografico da utilizzare nella cifratura delle informazioni conservate nello storage degli smartphone e di altri device basati su Android. Una curiosità: Adiantum prende il nome dal genere delle felci, che nel linguaggio dei fiori rappresentano la sincerità e la discrezione. Una buona sintesi dei valori della crittografia, in un certo senso.

Quando è possibile, spiega Google, la cifratura nei dispositivi Android viene eseguita secondo il protocollo Advanced Encryption Standard (AES) e utilizzando le funzioni crittografiche dei processori ARMv8. Questo approccio però non è praticabile nei sistemi meno potenti: AES è un protocollo "pesante" che li rallenterebbe troppo.


Google Adiantum è stato sviluppato ispirandosi ai sistemi utilizzati per la cifratura delle connessioni Internet, quindi ad HTTPS. La encryption delle connessioni HTTPS utilizza operazioni che qualsiasi processore sa gestire e non richiede quindi hardware dedicato. I sistemi standard di cifra usati in questo ambito non sono direttamente applicabili alla cifratura dello storage, Google li ha adattati allo scopo e così è nato Adiantum.

La cifratura e la decifratura mediante Google Adiantum sono, secondo Big G, cinque volte più veloci rispetto all'utilizzo di AES. Google ha usato processori ARMv7 come piattaforma di riferimento, ma è lecito supporre che Adiantum dia prestazioni interessanti anche su sistemi ancora meno potenti.

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