Ogni tanto una buona notizia. Guardando al loro livello di
maturità digitale, le grandi aziende italiane non hanno nulla da invidiare a quelle di altre importanti economie europee. È quanto emerge dalla seconda ricerca
Digital Transformation Index, realizzata per
Dell Technologies allo scopo di tracciare un quadro complessivo dello stato dell’arte della trasformazione digitale in vari Paesi del mondo, stilando una classifica sulla maturità digitale delle grandi aziende a livello globale.
Gli elementi presi in considerazione dalla ricerca,
realizzata in collaborazione con Intel su dati quantitativi di Vanson Bourne, sono le strategie IT, le iniziative per trasformare e digitalizzare la forza-lavoro e gli sforzi compiuti da ogni azienda per trasformarsi, alla luce dell’attuale era digitale.
In questo contesto,
le grandi aziende italiane si attestano complessivamente al 12° posto per maturità digitale, prima di Regno Unito, Francia, Germania e Olanda, e dopo nazioni come India (primo posto), Brasile (secondo posto) e Thailandia (terzo posto). A sorpresa,
nel fondo della classifica si collocano il Giappone, così come la Danimarca, la Corea del Sud e Singapore, che non fanno registrare punteggi elevati.
Segnali incoraggianti, in Italia, anche in merito agli investimenti, con il
52% delle aziende medio-grandi che ha in programma di investire sull’Intelligenza Artificiale nel corso dei prossimi 3 anni, e il 71% che punta a rafforzare la cybersecurity.
A livello globale,
il digitale desta ancora qualche preoccupazione: il 51% delle imprese teme di aver difficoltà a soddisfare l’evoluzione della domanda dei clienti, mentre 1 su 3 è perplesso sulla capacità della propria azienda di riuscire a tenere il passo con l’innovazione nel corso dei prossimi cinque anni. Persistono però, sempre a livello globale, diverse barriere alla piena attuazione della trasformazione digitale delle medio-grandi aziende. Il 91% del panel indica precise
barriere che frenano il percorso verso una maggiore maturità digitale. Al primo posto ci sono tematiche di privacy e sicurezza, seguite da mancanza di budget e risorse e competenze insufficienti. “
Dallo studio arrivano segnali incoraggianti in merito alla maturità digitale delle nostre grandi imprese”, ha dichiarato
Marco Fanizzi, VP & General Manager Enterprise Sales di Dell EMC Italia. “
La trasformazione digitale sta accadendo, funziona, e fa incrementare la competitività anche sui mercati internazionali. Ecco perché, in questo periodo storico, contraddistinto anche da una situazione di chiusura del commercio internazionale, gli investimenti in digitalizzazione diventano sempre più irrinunciabili per le nostre aziende. Molte di loro hanno, nel concreto, digitalizzato tutta quella fase del business votata più al contatto diretto con i mercati e con i clienti di riferimento. Alla luce delle nuove sfide internazionali, c’è la necessità di proseguire lungo questa direzione, per potenziare lo stadio successivo della digitalizzazione, accelerando il processo di trasformazione della catena del valore e di fornitura”.
“
La trasformazione digitale rappresenta un’enorme opportunità di sviluppo per le aziende e per la Pubblica Amministrazione”, ha commentato
Filippo Ligresti,
VP & General Manager Commercial Sales di Dell EMC Italia. “
Il ripensamento dei processi industriali e amministrativi in ottica digitale è oggi considerato all’unanimità come l’elemento chiave per la competitività futura dei sistemi economici moderni. Il nostro studio dimostra che un Paese come l’Italia – da sempre a forte vocazione creativa, industriale ed esportatrice –, ha tutte le carte in regola per non perdere questa occasione, fondamentale per colmare il gap di competitività che in questi decenni ha colpito la nostra economia”.