Di questi tempi una
crescita in valore del 30 percento è decisamente confortante, ma rara in comparti consolidati. Il cloud ha invece dato una bella spinta al
mercato server, che secondo Gartner ha chiuso il 2018 con un giro d'affari al +30,1 percento rispetto al 2017 nonostante un quarto trimestre meno dinamico (+17,8 percento anno su anno). Le crescite in volumi sono meno rilevanti (+13,1 percento per tutto il 2018 e +8,5 percento per il trimestre) ma comunque significative.
Il merito è, manco a dirlo, degli investimenti in hardware da parte degli
hyperscaler e dei service provider, che devono soddisfare la crescente richiesta di servizi cloud da parte delle grandi imprese. Gartner però pone l'accento sul fatto che gli investimenti per realizzare e rinnovare i grandi data center
non possono essere illimitati. Già il 2018 da questo punto di vista è andato meno bene del 2017, il 2019 vedrà un ulteriore rallentamento.
La dinamica degli investimenti è comunque piuttosto articolata e collegata in parte all'andamento dei prezzi dei componenti di base. Ad esempio, la recente flessione nel costo delle memorie DRAM ha favorito l'acquisto di server con
configurazioni più potenti e adatte ad
applicazioni più innovative come quelle di AI e analytics. E configurazioni più potenti sono anche più costose, a vantaggio del mercato.
Anche in una fase di
delocalizzazione dei data center, il fatto che il mercato server dipenda nettamente dai service provider
influenza la sua distribuzione geografica. Il mercato cioè cresce dove ci sono più data center, ecco perché nel 2018 si sono consegnati più server in Asia (+18 percento circa in volumi rispetto al 2017) e in Nordamerica (+16 percento), meno in EMEA (+3 percento) e Giappone (+2 percento).
In quanto all'andamento dei principali
produttori di server, i dati relativi al quarto trimestre 2018 indicano che la "top cinque" in valore vede nell'ordine
Dell EMC, HPE, Huawei, Inspur e IBM.