L'obiettivo che l'operatore tedesco di cloud telephony
Nfon si è dato è semplice: diventare il player principale nel mercato europeo della
telefonia in cloud. Per questo ha prima consolidato la sua posizione nel mercato di origine, poi ha esteso il suo raggio d'azione a molti altri Paesi. Ora, grazie anche ai fondi raccolti con il debutto dello scorso anno alla Borsa di Francoforte, prosegue questa espansione con l'
apertura della sede italiana, che dovrebbe precedere di poco l'entrata sul mercato francese.
L'elemento su cui Nfon ha basato la sua crescita in questi anni - spiega il CEO
Hans Szymanski - è in particolare il fatto che le aziende hanno
recepito il modello del cloud e sono quindi sempre più disposte ad usufruire di servizi di qualsiasi genere il modalità as-a-Service, se questi portano un effettivo vantaggio. Questa apertura al cloud
riguarda anche la telefonia aziendale ed ecco spiegata la forte crescita, specie nel Nord Europa, della cloud telephony.
Le aziende stanno sperimentando direttamente che avere un PBX in cloud, invece che uno on-premise, permette di ridurre i costi di gestione (anche della metà, secondo Nfon) e soprattutto di poter
gestire con flessibilità il proprio utilizzo dei servizi di comunicazione. È vero per la cloud telephony quello che, in sostanza, è vero per il cloud in generale: l'utilizzo delle risorse diventa proporzionale alle necessità dell'azienda in quel momento, ad esempio avendo la capacità di aumentare o diminuire il numero degli interni serviti o degli operatori attivi nel proprio contact center.
In questa evoluzione Nfon cerca di
essere nel posto giusto al momento giusto. Ritiene cioè che complessivamente l'Europa sia arrivata al punto chiave nella transizione dal PBX tradizionale al cloud, quindi essere presente nei mercati europei principali la mette nelle condizioni migliori per
conquistare in ciascuno una posizione di primissimo piano.
Lo spazio di crescita è di certo interessante. Si stima che il mercato europeo conti circa
135 milioni di telefoni fissi a fronte di una quota molto più bassa (13 milioni di postazioni) servita dalla cloud telephony. Ad aumentarla sarà sempre di più la maggiore attenzione degli utenti alla
usabilità dei sistemi di telefonia, alle
funzioni di collaborazione e a tutto ciò che può slegare la comunicazione dal vecchio telefono da scrivania.
Le prospettive sono buone anche in Italia - spiega
Marco Pasculli, Managing Director Nfon Italia - non fosse altro perché il nostro tasso di adozione della cloud telephony è tra i più bassi a livello continentale. E dato che "
la telefonia professionale resta il mezzo con cui le aziende fanno business, si cercano nuove opportunità e si fornisce supporto ai clienti", sottolinea Pasculli, il migliore impulso per superare questo gap sta semplicemente nel mettere a disposizione una gamma di servizi di cloud telephony che sia allo stesso semplice e flessibile. Due caratteristiche che tra l'altro vanno bene per le aziende italiane, che sono in gran parte di piccole-medie dimensioni e quindi
non hanno interesse ad affrontare implementazioni complesse di Unified Communications.
L'offerta: Cloudya
La piattaforma Cloudya di Nfon ha da questo punto di vista
una focalizzazione precisa che può aiutare. I servizi offerti restano nell'ambito della telefonia cloud/IP evoluta - comunicazione voce e contact center in primo piano, con alcuni servizi verticali - e per il resto sono aperti
verso altre soluzioni di terze parti. L'idea di Nfon è quindi offrire
servizi di base ad alta qualità e con una garanzia di alta disponibilità. Tra l'altro, la piattaforma tecnologica di Nfon è gestita direttamente da Nfon stessa, da due data center situati in Germania che sono in configurazione ridondata. Entrambi sono attivi ma sempre mantenuti sotto il 50 percento di carico, in modo che uno possa immediatamente assorbire il carico dell'altro in caso di problemi.
Cloudya per il mercato italiano avrà diversi volti. Il primo comprende i
servizi di PBX in cloud, a un costo fisso (8,80 euro/mese/utente) e con contratti mensili "rolling", ossia ogni mese l'azienda utente può decidere di continuare ad usare Nfon oppure di abbandonare i suoi servizi, senza vincoli particolari.
Nfon propone poi alcuni servizi specifici.
Ncontactcenter è ad esempio un contact center multicanale as-a-Service con un costo proporzionale al numero di agenti attivi.
Nhospitality è una piattaforma di comunicazione per il
settore alberghiero che può integrarsi con gli altri strumenti che le strutture normalmente usano, come i gestionali ad hoc.
Neorecording è una soluzione per le registrazioni vocali a norma di legge, utile per le aziende che contrattualizzano servizi via telefono.
Tutte queste soluzioni, e le altre del portafoglio Nfon, saranno veicolate anche in Italia
attraverso una rete di partner locali. Questo approccio è seguito dall'azienda tedesca in tutti suoi mercati, perché sono proprio i partner locali ad avere i contatti con le aziende potenziali utenti. Anche in Italia
è iniziato lo scouting dei possibili partner: system integrator, rivenditori IT e di telefonia, anche service provider che vogliono rivendere servizi di cloud telephony senza creare una propria infrastruttura. Il bacino indirizzato è quindi molto ampio.