Poco più di due anni fa
Yanqing Yang, Chairman e CEO di Lenovo, presentava la strategia della sua società per gli anni seguenti, simboleggiata dall'idea di intendere la sigla IT non più come Information Technology ma come
Intelligent Transformation. Era il modo in cui Lenovo intendeva recepire i principi della Quarta Rivoluzione Industriale: facilitando "
una trasformazione - nelle parole di Yanqing Yang -
che è guidata dai Big Data, dal cloud e dall'intelligenza artificiale".
La trasformazione è stata
anche di Lenovo stessa, che da allora
ha rinnovato praticamente tutta la sua offerta e dato più autonomia ai suoi vari business. In questo cammino il 2018 - o meglio l'anno fiscale 2018-2019 - era
un anno di verifica importante, il cui andamento avrebbe testimoniato l'efficacia della strategia dettagliata a metà 2017. Prova superata, verrebbe da dire, perché gli indicatori più importanti sono tutti positivi.
L'elemento di spicco, non a caso particolarmente evidenziato da Yanqing Yang, è che "
per la prima volta dall'acquisizione del business x86 di IBM e di Motorola, il business è cresciuto anno su anno in tutte le divisioni chiave". Più in dettaglio, considerando tutto il 2018-2019 fiscale i ricavi sono cresciuti del 9,9 percento anno su anno per la divisione Intelligent Devices Group e del 37 percento per il Data Center Group. Complessivamente, Lenovo ha registrato ricavi per
oltre 51 miliardi di dollari (+13 percento anno su anno) e un utile operativo di 1,2 (+205 percento).
In questa crescita il segmento data center è una sorta di osservato speciale perché è qui che Lenovo ha introdotto numerose
novità molto significative ed è qui che
vede un mercato pregiato fatto di computing ad alte prestazioni, soluzioni di Software-Defined Data Center e componenti hyperscale. Non a caso il quarto trimestre fiscale ha segnato crescite a doppia cifra percentuale proprio
per la parte SDDC e hyperscale, con sviluppi postivi in tutte le aree geografiche.
La parte data center è cresciuta nonostante molti utenti abbiano rallentato gli investimenti in attesa della nuova generazione di processori Intel, ha spiegato Yanqing Yang, e per il prossimo futuro Lenovo prevede
un aumento degli investimenti nella parte più avanzata del segmento datacenter. Tra l'altro, in Cina la
joint venture con NetApp è già operativa e promette sviluppi interessanti in campo storage. Gli obiettivi a breve termine sono peraltro ambiziosi: nel nuovo anno fiscale Lenovo intende avere ancora una crescita complessiva a doppia cifra percentuale, con un
raddoppio del business per le soluzioni software-defined e per i cosiddetti Smart Verticals, che comunque poggiano sulle tecnologie del DCG.
Il business Lenovo in Italia
In questo scenario complessivo l'Italia parte meglio di altre regioni e nel complesso
anche meglio della corporation, perché da noi il Data Center Group è in utile già da qualche trimestre, mentre a livello globale è ancora in perdita. Il 2018 è stato un anno di crescita anche se c'era il rischio concreto che non fosse così, data la conclusione del
progetto Marconi realizzato con il Cineca. Un business rilevante in meno che è stato
più che compensato dallo sviluppo del giro d'affari legato alle aziende, anche PMI.
Alessandro de Bartolo, Country General Manager per l’Italia di Lenovo Data Center GroupLe novità man mano introdotte da Lenovo nella sua offerta - sintetizza
Alessandro de Bartolo, Country General Manager per l’Italia di Lenovo Data Center Group - "
hanno permesso di portare anche in Italia una buone dose di soluzioni innovative, che sono state ben recepite dal mercato". La ricaduta positiva è che Lenovo ha conquistato una quota di mercato "
solidamente a doppia cifra" che la pone stabilmente in terza posizione e con un buon margine rispetto a chi segue.
Dal comparto aziendale italiano vengono notizie positive
anche per la parte PC. Se l'anno fiscale si è chiuso in utile e con una crescita dei ricavi superiore al 50 percento è infatti per le
buone performance del segmento enterprise, dove Lenovo è arrivata ad avere una quota di mercato superiore al 50 percento. Considerando tutto il mercato nel suo complesso il market share è invece del 24,5 percento, che diventa il 25,6 se vi aggiungiamo la quota di Fujitsu.