TIM e
Nokia hanno testato una nuova tecnologia trasmissiva che ha consentito di raggiungere i
550 Gigabit al secondo sulle dorsali dell'infrastruttura in fibra ottica dell'operatore italiano. I test sono stati condotti su una tratta del backbone TIM, una rete WDM (Wavelength Division Multiplexing) che già adotta diverse tecnologie Nokia e che normalmente offre capacità variabili
tra 100 e 200 Gbps.
Più in dettaglio, TIM e Nokia hanno lavorato su una tratta di 350 chilometri in esercizio tra Roma e Firenze. I 550 Gigabit al secondo raggiunti in questi test rappresentano, secondo TIM,
un nuovo primato europeo in quanto a trasmissione dati su dorsali di rete a lunga distanza. Va anche considerato che i test di TIM e Nokia hanno dato
prestazioni comunque elevate su tratte più lunghe: 400 Gbps su 900 chilometri nella tratta tra Roma e Milano e 300 Gbps su un link di 1.750 chilometri.
Elisabetta Romano, Chief Technology e Innovation Officer di TIM, ha sottolineato come questi sviluppi siano particolarmente interessanti in prospettiva: "
la rete TIM è l'infrastruttura più avanzata in grado di offrire nuovi servizi e piattaforme digitali anche in ottica dello sviluppo del 5G". Avere
più banda gestibile sulla dorsale di rete è un elemento molto utile nello sviluppo dei servizi 5G: il maggior traffico dati della rete mobile deve infatti essere poi trasportato sulla
infrastruttura cablata.
TIM ovviamente non è l'unica a potenziare tecnologicamente la rete in fibra ottica per
supportare anche lo sviluppo del 5G. Tutti i principali operatori puntano sullo sviluppo dell'infrastruttura di rete fissa come backbone per i contenuti del 5G, che viene visto anche come una tecnologia adatta alla connettività
non necessariamente mobile.