Nell’economia di oggi, sempre più guidata dai dati,
IDC stima che l’80% delle violazioni oggi attribuibili al cybercrime sia la conseguenza di furti o usi non autorizzati di credenziali digitali, che sono tuttora il principale obiettivo di molti attacchi informatici.
Nel
2023, IDC prevede che verranno creati dati per un volume pari a 103 Zettabyte, ovvero tre volte tanto quanto prodotto soltanto un anno fa. A formare questo ammontare concorreranno sempre più device connessi in rete, sia personali sia aziendali, le Smart City, le Smart Home, i veicoli connessi e in generale tutte le reti di sensori IoT. Non tutti questi dati hanno bisogno di protezione,
ma IDC calcola che risulti protetta solo la metà dei dati che necessiterebbero di esserlo. Un rischio per una società e un’economia sempre più data-driven.
Non è quindi un caso che il mercato delle soluzioni di
Identity and Access Management (IAM) cresca in tutte le sue componenti tecnologiche. Complessivamente, la spesa aziendale per soluzioni IAM è
aumentata del 6% nel 2018, sulla spinta proprio degli investimenti necessari per adempiere ai regolamenti sulla privacy e per proteggere l’accesso degli utenti ad applicazioni B2B, B2P, B2E e B2C. Secondo IDC, il mercato IAM continuerà a crescere con un CAGR annuale di circa il 6% fino almeno al 2023. Tra le componenti del segmento IAM, a far registrare la crescita maggiore saranno le
soluzioni di identity management B2C, con un CAGR 2018-2023 superiore al 20%.
Questi temi saranno discussi nel
webinar “
The Risk of Being You”, organizzato da IDC il prossimo 19 settembre. Nel corso dell’appuntamento,
Giancarlo Vercellino, associate research director di IDC Italia, parlerà di rischio IT e identità digitale esaminando le tendenze tecnologiche più attuali e le pratiche di comportamento delle imprese italiane.