Le aziende devono puntare a una nuova generazione di
Chief Data Officer. Che sia meno focalizzata su generici progetti di analytics e più sullo
sviluppo di prodotti basato sull'
analisi di dati. È l'opinione del
Gartner Research Board, un gruppo di senior executive che collabora con gli analisti per delineare nuovi percorsi di trasformazione aziendale. Sempre più spesso, oggi, anche di trasformazione digitale.
Quello del Chief Data Officer, spiega Gartner, è un
ruolo in forte evoluzione. La prima generazione di CDO era focalizzata sul
data management. I CDO 2.0 hanno adottato le piattaforme di
analytics. La terza generazione ha guidato molte iniziative di
Digital Transformation. La quarta generazione dovrebbe essere concentrata sui prodotti e sulla relativa gestione economica. Non basta più, quindi, genericamente guidare progetti e programmi di data analytics.
Questa trasformazione è necessaria anche perché sono le aziende stesse a
diventare prodotto-centriche. Abbandonando in questo l'approccio classico allo sviluppo tecnologico. Cioè allocare fondi per la gestione del quotidiano e, separatamente, per progetti ben delineati e definiti. Ora la tendenza è allocare risorse in modo mirato su famiglie di prodotti distinte, destinate a svilupparsi nel tempo. Secondo Gartner, il
72 percento delle aziende seguirà questo modello già nel corso del 2019.
Un approccio incentrato sui prodotti permette di
innovare più rapidamente e di seguire uno
sviluppo iterativo continuo. Anche e soprattutto basandosi sulla esperienza degli utenti e su come evolvono le loro necessità. Tutto questo però richiede anche un approccio diverso agli analytics, da qui la necessaria evoluzione del Chief Data Officer.
Tre strade per il Chief Data Officer
Secondo Gartner, un Chief Data Officer di quarta generazione deve come prima cosa
identificare i dati e le funzioni di analytics che possono supportare una nuova linea di prodotti. Deve cioè pensare alla creazione di una piattaforma estesa di analytics, poi definire la roadmap dei prodotti. Questo approccio, spiegano gli analisti, viene seguito dalle grandi imprese che
usano concretamente i dati a supporto dello sviluppo prodotto. Come Amazon, Google ed Apple.
Il Chief Data Officer deve anche
adattare i modelli di investimento tecnologico della propria impresa. Oggi i fondi per le iniziative di analytics sono allocati, di solito, in maniera
troppo disaggreegata e non ottimizzata. Le piattaforme di analytics che nascono da questo approccio non riescono a estendersi abbastanza, e abbastanza velocemente. Non da supportare una strategia di sviluppo incentrata su più linee di prodotti che crescono nel tempo. I fondi tecnologici vanno invece allocati
in funzione delle potenzialità di business delle singole linee di prodotto.
In tutto questo c'è da considerare, come sempre, i
fattori organizzativi e culturali dell'impresa. Il Chief Data Officer 4.0 deve avere un ruolo riconosciuto da tutti gli stakeholder e dai manager cross-funzionali, come i CIO. Da parte sua, il nuovo CDO deve imparare a ragionare
per obiettivi e metriche. Invece di guardare in generale alla diffusione degli analytics nell'impresa. Una trasformazione non banale, tanto che per Gartner non tutti i CDO saranno in grado di completarla. In molti resta dominante la mentalità focalizzata sui progetti, meno sul business.