Nfon è pronta per una nuova accelerazione

Resta la focalizzazione sulle piccole-medie realtà, ma gli sviluppi tecnologici e di mercato permettono a Nfon di operare in maniera sempre più trasversale

Autore: f.p.

È difficile definire ancora startup un'azienda che ha già 12 anni di attività alle spalle. E infatti Hans Szymanski, Chief Executive Officer di Nfon, preferisce definire la sua società come "una startup adulta". Ma l'impressione è che l'operatore tedesco di cloud telephony stia mettendo in archivio lo stadio da startup, adulta o meno, per avviare una nuova fase di crescita che non è fatta solo di ampliamento del mercato tradizionale.

Intendiamoci, l'ambito cloud PBX resta l'asse portante di Nfon, attraverso la sua piattaforma Cloudya in generale e i servizi mirati delle Premium Solutions. E secondo la società la telefonia cloud business ha ancora grandissimi spazi di crescita in Europa, nonostante il concetto di fondo del centralino in cloud sia noto da tempo. Ma la visione "adulta" di Nfon vede le comunicazioni digitali, via IP, come un complesso di funzioni ormai essenziali per le aziende. Funzioni che vanno integrate strettamente con le applicazioni di business che un'azienda già usa.

Come conseguenza, le direttrici di sviluppo tecnologico di Nfon si ampliano. Cloudya resta la piattaforma di base che abilita tutto il resto, in sostanza qualsiasi servizio cloud di comunicazione IP offerto da Nfon. Le Premium Solutions confermano la loro validità, intese come offerte mirate per esigenze particolari - ad esempio la registrazione a norma delle chiamate - o per settori specifici, come l'hospitality. La novità è il potenziamento dell'apertura di Cloudya verso l'esterno, una maggiore apertura che si dimostra ora con il lancio di due nuovi moduli software.


Quello concettualmente più immediato è Nvoice for Microsoft Teams, che in qualche modo riflette la concezione di un altro componente Nfon: Nvoice for Skype for Business. Idealmente, è anche un passaggio del testimone: già sappiamo che la versione online di Skype for Business non sarà più disponibile da fine luglio 2021 (resterà solo la versione server). E che per la collaboration online di Microsoft il futuro è proprio Teams.

L'integrazione della cloud telephony in Teams ha però un impatto maggiore che in Skype for Business. Teams è infatti una piattaforma molto più ampia, che mira a "tenere dentro" gli utenti per la maggior parte delle funzioni di collaborazione e comunicazione, in azienda e anche fuori grazie al cloud. La parte di business telephony la completa bene, permettendo a chi usa Teams di comunicare ancora di più senza usare altri strumenti.

In concreto, Nvoice for Microsoft Teams fa da ponte tra la piattaforma Microsoft e Cloudya. È dal cloud di Nfon che le comunicazioni poi passano sulla rete telefonica. Anche per questo il nuovo modulo Nvoice è una opzione che si aggiunge a Cloudya - e ovviamente alle licenze di Office 365 - al costo di un euro per postazione.

Tutto lo spazio per l'integrazione

La seconda novità di Nfon è NCTI Pro, che promette di essere un elemento molto interessante nello sviluppo del business della società ed anche dei suoi partner. In estrema sintesi, è una applicazione di Unified Communications che si basa sui servizi di Cloudya e abilita funzioni di videoconferenza, chat testuale, condivisione dello schermo, IP telephony. Lo fa sia su computer, sia su device mobili grazie ad app iOS ed Android.

Ma la parte veramente interessante di NCTI Pro sta nel fatto che si può integrare con le applicazioni business di un'azienda, andando a consultare i loro dati e presentandoli contestualmente alla comunicazione. Inoltre, sempre dal softphone di NCTI Pro è possibile attivare singoli processi e funzioni delle applicazioni di business, avvicinandosi al concetto di CEBP (Communication Enabled Business Process).


Un esempio immediato di questa integrazione riguarda il CRM. Diventa possibile ricavare le informazioni chiave sul chiamante, conservate nella base dati del CRM non appena si riceve la chiamata. E si possono attivare componenti del CRM senza passare all'interfaccia del CRM stesso. Sono funzioni di integrazione dati-comunicazione che le singole applicazioni business talvolta già offrono, specie in ambito CRM. Il vantaggio di NCTI Pro è la possibilità di integrarlo con più applicazioni e con le forme ed i livelli di integrazione preferiti dalla singola azienda utente.

Il campo da gioco potenziale per un approccio del genere è molto ampio. Non a caso Markus Krammer, Vice President Products & New Business di Nfon, spiega che "I nuovi annunci portano l’azienda ad un livello diverso, in una logica di ecosistema". Un ecosistema in cui Nfon è lo specialista tecnologico che sviluppa e fornisce componenti software e servizi di cloud PBX. Tra l'altro con il vantaggio di farlo attraverso una sua infrastruttura localizzata in Europa, un elemento che di questi tempi ha sempre più importanza.

A completare l'ecosistema di Nfon saranno, idealmente, partnership di vario genere. Quella con Microsoft per Teams è un esempio di cosa si può fare coinvolgendo i vendor software. Nfon è genericamente aperta a collaborazioni del genere nei casi in cui, spiega il CEO Hans Szymanski, "Si possono fare unioni significative. Microsoft è stato il caso per Teams. Altri ambiti d'interesse possono essere legati all'AI o all'analisi semantica. Dipende da quanto il mercato richiederà specifiche funzioni".

Strategie di crescita

Tutta questa evoluzione è peraltro in linea con la strategia di crescita che Nfon si è data da tempo. E che punta ad un mercato europeo ancora tutto da sviluppare: su circa 135 milioni di postazioni telefoniche, nel 2017 solo 13 erano connesse ad un cloud PBX. Considerando la comodità e i costi della cloud telephony, insieme al "pensionamento" delle classiche linee ISDN aziendali, questa cifra è destinata a crescere sensibilmente. Le proiezioni di Nfon indicano che le postazioni cloud PBX saliranno a 26 milioni nel 2022.


È una buona opportunità di crescita, se si è nelle condizioni per sfruttarla. Per questo Nfon prima si è consolidata nel suo mercato originario, la Germania, anche grazie al debutto in Borsa. E poi si è insediata nelle altre cinque economie principali europee (Spagna, Regno Unito, Italia, Francia, Olanda). Dove la penetrazione dei servizi di cloud PBX sul totale delle postazioni è ancora bassa. Si va dal 4 percento dell'Italia al 18 percento dell'Olanda.

Nfon ha sempre ritenuto che sia impossibile conquistare al cloud oltre cento milioni di postazioni senza passare esclusivamente dal canale indiretto. Le aziende e i settori a cui rivolgersi sono troppi e troppo diversi tra loro per muoversi da soli. A maggior ragione dopo i nuovi annunci, che rendono la piattaforma Nfon - e per estensione i suoi partner - più interessante per aziende di grandi dimensioni. Quelle cioè che usano Microsoft Teams e che hanno interesse ad integrare comunicazioni e workflow di business con NCTI Pro.

Servono quindi ancora più partner di quelli che la società tedesca ha già oggi, ossia circa 2.500 in tutta Europa. In prospettiva di una crescita del mercato ad anche del raggio d'azione di Nfon. Che punta alla crescita organica, con più clienti e più servizi venduti. Ma che oggi ha anche le spalle abbastanza solide da pensare ad una crescita per acquisizioni, rese più praticabili dall'attuale frammentazione del mercato.

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