TIM punta su Google per conquistare il cloud italiano

Nasce una partnership tecnologica TIM-Google, orientata a far sviluppare decisamente l'offerta cloud dell'operatore italiano

Autore: Redazione ImpresaCity

TIM punta a conquistare una fetta importante del mercato cloud italiano. E per farlo ha deciso di allearsi con Google. Le due aziende hanno definito un accordo di partnership strategica su cii non sono stati dati grandissimi dettagli. Ma secondo TIM l'accordo si basa anche sulla costruzione di nuovi data center proprietari definiti "all'avanguardia" e fino al livello Tier IV. TIM inoltre assumerà e formerà "nei prossimi anni" oltre 800 tecnici specializzati in cloud.

Attraverso i nuovi data center e con le tecnologie di Google, TIM intende sviluppare nuovi servizi di cloud privato, pubblico ed ibrido. Ma puntare anche al mercato delle soluzioni e dei servizi di edge computing. Le due società collaboreranno anche "su iniziative go-to-market per accelerare la digitalizzazione delle aziende italiane, dalle PMI alla grande industria", si spiega.

TIM non nasconde che la partnership potrebbe essere un importante elemento nella sua trasformazione. La società spiega che potrebbe portare "un’accelerazione nella crescita dei suoi ricavi da servizi tecnologici". E non è un caso che l'alleanza con Google per il cloud italiano sia stata annunciata in concomitanza con i risultati finanziari dei primi nove mesi dell'anno.


TIM sottolinea che sta procedendo speditamente lungo la strada della riduzione del suo indebitamento. Tanto che ritiene di essere in anticipo di un trimestre sugli obiettivi parziali che si è data. Ma l'indebitamento resta comunque importante (24,3 miliardi di euro) e l'alleanza con Google aiuterà lato servizi innovativi. Proprio quelli su cui tutti gli operatori cercano di puntare, di fronte alla minore appetibilità dei servizi tradizionali.

Tanto che TIM, commentando le proprie cifre, mette in evidenza i possibili ritorni di partnership che hanno relativamente poco a che vedere con le comunicazioni in senso proprio. Ad esempio la joint venture con Santander Consumer Bank per il credito al consumo e, in futuro, "altri prodotti di credito al consumo e assicurativi". O quella con Netflix per inserire sempre più contenuti di quest'ultima attraverso Timvision.

I dati finanziari descrivono in generale una TIM che cerca di evolvere, in uno scenario competitivo non semplice che abbassa il giro d'affari e in cui bisogna necessariamente migliorare le performance operative. Nei primi nove mesi i ricavi da servizi di Gruppo sono stati pari a 11,8 miliardi di euro (-2,2 percento anno su anno, mentre i ricavi totali hanno raggiunto i 13,4 miliardi di euro (-4,3 percento). Cresce l'utile operativo (6 miliardi, +4 percento anno su anno), ma proprio grazie ad azioni per l'ottimizzazione dei costi.

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