Argotec: portiamo il Made in Italy nella Space Economy

Le aziende italiane possono investire nella Space Economy per potenziare la propria carica innovativa. Argotec è pronta ad aiutarle, con la sua esperienza.

Autore: Elena Re Garbagnati

La New Space Economy arriva in Italia. L’opportunità di partecipare alle missioni e agli esperimenti nello Spazio diventa un’occasione di business per le aziende italiane, grazie all’iniziativa Open Space - Spazio Aperto della torinese Argotec. Il concetto non è nuovo, è concretizzato alla perfezione da colossi a stelle e strisce come SpaceX di Elon Musk e Blue Origin di Jeff Bezos.

Oltre a loro, negli Stati Uniti sono decine le aziende più o meno famose che progettano e producono prodotti squisitamente terrestri, beneficiando delle esperienze e delle tecnologie messe a punto oltre l’atmosfera terrestre.

In Europa, e soprattutto in Italia, pochi avevano pensato a questa opportunità di business. Sono soprattutto multinazionali del lusso, dell'alimentare, della farmaceutica, della meccanica, quelle che si sono presentate all'evento che Argotec ha organizzato a Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Italiana. Open Space – Spazio Aperto si presenta come l'essenza della contaminazione tra il mondo dello Spazio e i business appartenenti ad altri settori.


Fondata nel 2008 a Torino, Argotec realizza sistemi per il comfort degli astronauti e produce satelliti di piccole dimensioni. Inoltre è fornitore dell’Agenzia Spaziale Italiana per il supporto ingegneristico e logistico necessario alla realizzazione e alle operazioni in orbita di tutti gli esperimenti italiani a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

Argotec ha già portato in orbita più di un prodotto terrestre. Con Lavazza ha realizzato ISSpresso, la prima macchinetta per il caffè che è salita a bordo della ISS. Con la NASA, tramite l'Agenzia Spaziale Italiana, è salita a bordo delle missioni Artemis 1 e Dart. Ora vuole dare ad altre aziende l’opportunità di imitare quei grandi successi.

David Avino, Managing Director di Argotec, spiega che “Attraverso l’evento Open Space promuoviamo una nuova economica dello Spazio: facilmente accessibile e orientata all’open innovation. Protagoniste di questa nuova corrente saranno le imprese esterne al settore spaziale che, supportate dal nostro sistema di servizi a 360 gradi, potranno portare il proprio prodotto oltre l’atmosfera e ottenere concrete opportunità di business”.


Le infrastrutture e l’ecosistema per il lancio di prodotti, che è la parte più difficile del lavoro nello Spazio, esistono già. Lanciatori europei e americani decollano in continuazione. Quello che fa Argotec è usare la sua esperienza per proporsi come compagno di viaggio planetario. Conosce le procedure, i costi, i limiti e le regole. Ha sviluppato progetti per lo Spazio, quindi può offrire competenze e servizi alle aziende terrestri che vogliono creare tecnologie innovative da riportare sulla Terra sotto forma di nuove applicazioni e brevetti.

Dallo Spazio alla Terra

Gli esperti di Argotec lavoreranno in collaborazione con le aziende interessate alla New Space Economy per trovare insieme idee potenzialmente interessanti. In breve tempo porterà a termine gli studi di fattibilità necessari ed elaborerà progetti di alto valore. Le idee non mancano: insieme a Bernardo Bertoldi, Professore Aggregato presso il Dipartimento di Management dell’Università di Torino e fondatore di 3H Partner, Argotec ha individuato 86 idee di nuove applicazioni per lo Spazio. Che si possono concretizzare in una moltitudine di prodotti. Prodotti che non saranno utili solo per lo Spazio, ma anche sulla Terra.

Il passato abbonda di esempi pratici illuminanti al riguardo. Ad esempio, la microgravità sulla ISS consente di condurre esperimenti per curare l’osteoporosi. Cuscini e materassi in memory foam sono realizzati con un materiale che fu sviluppato per rendere più confortevole il viaggio agli astronauti delle missioni Apollo. Per arrivare a tempi più recenti, gli studi per la realizzazione di ISSpresso hanno fruttato la registrazione di due brevetti, di cui uno che permette di risparmiare il 40% di acqua a ogni erogazione di caffè, qui sulla Terra.


L'iniziativa di Argotec ha incassato anche il favore bipartisan del mondo politico. All'evento erano presenti, fra gli altri, il sottosegretario al MISE Gian Paolo Manzella e il coordinatore dell’Intergruppo parlamentare per l’Aerospazio Niccolò Invidia. Manzella ha parlato di Agrotec come di un “apripista per fare gruppo di imprese e di made in Italy, facendo capire che lo Spazio è davvero vicino; non una nicchia di mercato, ma un settore in cui l’Italia può giocare un ruolo davvero importante”.

Lo Spazio, ha proseguito Manzella, “è un settore chiave per la nostra politica industriale, che ha un valore di circa due miliardi l’anno e occupa circa settemila persone". L'iniziativa di Argotec è utile “per riaffermare l’importanza del programma Space economy, un esempio di collaborazione unico tra Stato, Regioni e impresa per promuovere utilizzi terrestri di tecnologie spaziali e per capire che è un settore in cui c’è sempre più spazio per imprese normali e il Made in Italy”.

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