Non è un rifiuto definitivo ma è comunque un rifiuto. Il board di
HP ha rigettato la proposta di acquisizione da parte di
Xerox, valutandola inadeguata. L'offerta "sottovaluta significativamente HP" e quindi non è "nel migliore interesse degli azionisti HP". Xerox aveva offerto qualcosa come
33,5 miliardi di dollari, in una fase in cui HP valeva in Borsa circa 27.
Ci sono anche
diversi altri fattori che hanno convinto HP a rifiutare l'offerta. Il principale è che Xerox, per acquisire HP,
dovrebbe indebitarsi a livelli che HP stessa giudica pericolosi. Inoltre Xerox non ha mai spiegato in dettaglio dove avrebbe trovato i fondi per l'operazione, citando solo "discussioni in corso con Citi".
HP appare poi evidentemente scettica sul senso
dell'operazione. O meglio,
sull'affidabilità stessa del business di Xerox. HP fa infatti notare che da giugno 2018 il giro d'affari di Xerox è calato da 10,2 a 9,2 miliardi di dollari. E questo "fa nascere
importanti domande sulla traiettoria del vostro business e sulle sue prospettive future". Anche la promessa di sinergie e risparmi per la società combinata HP-Xerox andrebbe valutata meglio.
Ma di questi tempi
è pericoloso dire completamente di no a chi promette più valore per gli investitori. Specialmente se ce ne sono di
particolarmente attivi. Così HP lascia aperto un
spiraglio a nuovi confronti. Per esplorare meglio "se ci sia valore che è possibile creare attraverso una potenziale combinazione con Xerox".
L'impressione è che HP avrebbe chiuso lo spazio a qualsiasi ulteriore trattativa
se il mercato non si fosse mostrato favorevole all'acquisizione. Dopo le prime indiscrezioni, infatti, la quotazione di HP e di Xerox è sensibilmente aumentata. Non abbastanza da spingere al matrimonio con Xerox. Ma abbastanza da mantenere una posizione un minimo possibilista.