È uno spaccato molto articolato, quello del Rapporto
Digital Italy 2019: Per il Governo dell’Innovazione Digitale nel Paese. Presentato all’evento
Digital Italy Summit in corso a Roma in questi giorni, il documento è stato illustrato da
Roberto Masiero, Presidente di The Innovation Group (TIG), che ha sottolineato che “i
l nostro gruppo di lavoro si è impegnato a raccogliere e mettere in relazione i risultati delle ricerche condotte da economisti e centri di ricerca che operano all’interno dell’Advisory Board del Programma ‘Digital Italy’ con le analisi condotte direttamente dai nostri ricercatori, nell’intento di identificare le relazioni tra trend economici e andamento del mercato digitale e dei suoi principali segmenti e di fornire input utili allo sviluppo di politiche pubbliche più efficaci”.
Non solo: all’evento di Roma sono stati presentati anche i risultati del progetto “
La Macchina Algoritmica”, contenuti nel report, che rappresenta il primo tentativo di far uscire la ricerca da una dimensione puramente interna al mondo ICT. Il progetto mira a costruire una “macchina algoritmica”, ovvero a
sviluppare una soluzione informatica basata su tecniche di Machine Learning in grado di immagazzinare, analizzare, correlare e presentare i risultati relativi ai dati settoriali del mercato digitale italiano e di prevedere i trend del mercato a 3-5 anni, nonché di identificare le potenziali correlazioni tra i trend del mercato digitale e dei suoi principali segmenti in relazione al PIL e ad altri dataset, quali quelli relativi agli investimenti, ai brevetti e alla digitalizzazione delle imprese.
I risultati della ricerca condotta da TIG nel 2019 con metodologie di Machine Learning mostrano per il mercato italiano del digitale una
crescita che per il 2019 e il 2020 stenta a superare l’1%. La
stagnazione del PIL, in particolare, ha un forte impatto sugli investimenti in ICT delle PMI, determinando una crescita complessiva del mercato inferiore rispetto alle previsioni. Ma una
crescita più corposa è possibile, è stato evidenziato,
purché si verifichino alcune condizioni, quali per esempio una politica di investimenti pubblici ad alto moltiplicatore in infrastrutture digitali; il potenziamento delle politiche industriali di Industria 4.0; un’efficace adozione del procurement pubblico; e infine l’utilizzo del 5G per la trasformazione digitale delle imprese.
Inoltre, da una ricerca condotta su un campione di 202 imprese sullo stato dell’Innovazione Digitale in Italia, è stato formulato un “
Digital Innovation Index” dal quale emerge che oltre la
metà degli intervistati (52%) ritiene che la propria azienda si trovi in una fase “intermedia del processo trasformativo”, contro il 28,7% che ne è solo all’inizio e il 19,3% che si reputa invece in una fase avanzata.
Per giungere infine a un quadro completo sulle azioni in corso e previste sui temi cruciali dell'innovazione digitale, The Innovation Group ha anche intervistato
CIO, IT Manager e Business Manager di 187 aziende italiane medio-grandi. La ricerca svolta ha permesso di evidenziare come già oggi molte aziende stiano testando i vantaggi dell’
AI applicata al business, con una previsione di un raddoppio nell’adozione delle tecnologie di AI nel giro di un anno.