Che le
Piccole e Medie Imprese siano fondamentali per l’economia a livello globale, e non solo italiano, è ormai assodato. Nelle economie sviluppate, rappresentano infatti oltre il 90% della popolazione aziendale, il 60-70% dell'occupazione e il 55% del PIL.
Ma qual è il livello di soddisfazione dei dipendenti delle PMI? E soprattutto da cosa dipende? Ci ha pensato
Lenovo a commissionare una
ricerca ad hoc, realizzata da Forrester Consulting, ricavandone indicazioni interessanti.
Lo studio di Lenovo ha coinvolto nel luglio 2019
813 dipendenti e 803 responsabili degli uffici acquisti di aziende con meno di 1.000 dipendenti in 14 Paesi di tutto il mondo, Italia compresa, con domande sulle tendenze relative all’esperienza lavorativa e sulle sfide che le PMI si trovano ad affrontare con gli strumenti di lavoro.
Innanzitutto, il
40% dei dipendenti delle PMI che hanno partecipato al sondaggio è insoddisfatto del proprio ambiente di lavoro. E se la sempre più diffusa mobilità sul lavoro comporta nei dipendenti l’aspettativa di accedere a tecnologie che abilitano il co-working, di disporre di spazi condivisi e di avere un migliore equilibrio e integrazione fra lavoro e vita privata, le PMI sembrano segnare il passo nel soddisfare queste aspettative.
Per migliorare l’esperienza lavorativa, la ricerca suggerisce che i datori di lavoro delle PMI ascoltino il feedback dei dipendenti sugli attuali ambienti di lavoro. Un miglioramento nell'uso della tecnologia è fondamentale, poiché
la maggior parte dei dipendenti delle PMI utilizza ancora i desktop come dispositivo principale (71%, secondo lo studio). Non solo: tuttora
3 persone su 4, ovvero il 74% dei dipendenti di PMI intervistati, non ha accesso a strumenti basati su cloud, né ha la possibilità di scegliere le tecnologie più adatte alle proprie attività.
È anche interessante notare che se il 79% dei datori di lavoro è convinto che la propria azienda offra una buona esperienza lavorativa,
il 41% dei dipendenti afferma invece di non disporre delle tecnologie fondamentali per lavorare in modo flessibile. Inoltre, il 38% del campione afferma che i problemi con i dispositivi tecnologici, come per esempio i trasferimenti di file lenti o i tempi lunghi per caricare documenti, rappresentano un serio fattore di distrazione sul lavoro. È comunque positivo notare che quasi
il 77% dei datori di lavoro considera come priorità importante il miglioramento dell’esperienza lavorativa dei dipendenti.
A questo proposito, sarà fondamentale per i responsabili IT delle PMI
investire in dispositivi mobili e portatili quali laptop, smartphone, dispositivi 2-in-1 e dispositivi intelligenti di prossima generazione come la realtà aumentata o virtuale (AR/VR) e le tecnologie smart office, per migliorare l’esperienza lavorativa. È essenziale creare un ambiente in cui i dipendenti possano lavorare da remoto e ottenere una migliore integrazione tra lavoro e vita privata. Non solo: dalla ricerca è anche emerso che i responsabili IT delle PMI devono sviluppare una
strategia efficace e fattibile che sia in linea con le esigenze future dei dipendenti.
“Le PMI hanno aperto la strada a idee ormai ampiamente diffuse sulla mobilità del lavoro. Tuttavia, questo concetto non si riflette nella capacità delle PMI stesse di offrire ai propri dipendenti una tecnologia più flessibile per una migliore esperienza lavorativa dei loro dipendenti", commenta
Dilip Bhatia, Vice President Global User and Customer Experience di Lenovo.
"Mentre i benefici e gli incentivi finanziari rimangono importanti per attrarre e trattenere il personale, le PMI devono anche essere disposte a investire in strumenti e tecnologie che favoriscano mobilità, flessibilità e inclusione”.