SAP vuole che i suoi clienti
passino progressivamente dalle installazioni on-premise al cloud. Ma sa anche che
il processo non è semplice e richiede tempo e risorse. Ormai troppe per rispettare la scadenza del 2025 posta al supporto per la SAP Business Suite 7. Così la software house tedesca ha deciso di
spostare quella data al 2027. E sta cercando di addolcire la pillola della migrazione con alcune altre novità.
Il punto chiave resta la difficoltà che molti utenti SAP trovano a passare dalle applicazioni tradizionali al cloud. Un passaggio che prima o poi va fatto. E che secondo il co-CEO di SAP,
Christian Klein, tutti vogliono fare. "
Una recente indagine del SAP Users’ Group americano non ha evidenziato nemmeno un cliente che non stia pianificando di migrare a SAP S/4HANA", ha
spiegato.
Dal pianificare al mettere in atto
però c'è una bella differenza. E non tutte le analisi sugli utenti SAP sono ottimistiche come quella americana. La stessa nota ufficiale SAP indica ad esempio che per lo User Group in lingua tedesca il
49% degli utenti intende migrare a S/4HANA entro tre anni. Che è bene per SAP, ma non è la stessa cosa di una migrazione massiccia. Una indagine dello User Group di Gran Bretagna e Irlanda ha recentemente
indicato che il 58% degli utenti non intende passare a S/4HANA da qui al 2022 e che
il 27% non lo farà prima del 2023.
Sono tempistiche che
rendono un problema serio il fine supporto al software SAP considerato legacy. La migrazione di un sistema SAP completo richiede, per una grande azienda, tipicamente
qualcosa come 18 mesi. Anche qualcosa in più, a seconda di quanto le applicazioni siano state personalizzate per la specifica impresa. Per una grande azienda che inizi la sua migrazione tra un paio d'anni, il rischio di arrivare al fine supporto del 2025 con la transizione ancora in corso è elevato.
Un problema di risorse
Il problema
non è tanto tecnologico ma di risorse. Innanzitutto economiche, perché una migrazione è comunque impegnativa. Ma anche di risorse "soft":
personale e competenze. Che spesso non si trovano all'interno e vanno cercate all'esterno. Presso
partner tecnologici, consulenti e system integrator che, è facile immaginare, saranno sempre più impegnati sul fronte delle migrazioni al cloud.
Così SAP ha deciso di
spostare la data di fine supporto al termine del 2027. Inoltre ha predisposto un'altra fascia di supporto a pagamento. La cosiddetta "extended maintenance" sarà disponibile
sino alla fine del 2030 e costerà il 2% del costo di licenza annuale che l'azienda già paga. Dopo il 2030 il supporto ai software legacy in teoria esisterà ancora, ma con contratti custom che possono raggiungere facilmente somme elevate. Di fatto, quindi, il 2030 sarà la
data ultima entro cui è pensabile avere sistemi basati sulla SAP Business Suite 7.
Per agevolare ulteriormente la transizione dal legacy al cloud, SAP ha anche deciso di
supportare S4/HANA fino al 2040. Una decisione corretta, perché il passaggio a una nuova piattaforma estesa come quelle di SAP non è solo una questione tecnologica. Richiede quasi sempre un ripensamento organizzativo e una rivisitazione dei processi aziendali. A meno di eventi particolari come acquisizioni e fusioni, una grande impresa
vuole poter contare per lungo tempo sulla piattaforma che "fa" la base della sua operatività.