In azienda da quasi sette anni, da poco più di sei mesi è
al vertice dell’area Emea di Nutanix, con la carica di Senior VP Emea. Sammy Zoghlami ha incontrato a fine gennaio a Milano ImpresaCity, per fare il punto sulle tendenze tecnologiche in atto, soprattutto nel mondo cloud. Dove
l’asso pigliatutto del momento sembra proprio essere il cloud ibrido.
A tutto cloud ibrido
“
In realtà di cloud ibrido se ne parla da tempo, come possibilità di gestire insieme il cloud pubblico e quello privato”, esordisce Zoghlami, spiegando che “
adesso sono molte le aziende che stanno facendo progetti specifici o decidono di investire sui vendor attivi in questo ambito. Tra i nostri clienti, ve ne sono molti che si rivolgono all’on premise, e lo fanno perché sanno che noi disponiamo di una roadmap ben precisa per il cloud ibrido: se vogliono portare alcune applicazioni dal cloud pubblico o viceversa, possono gestirle al meglio grazie a noi”.
È un fatto che dopo l’entusiasmo per il cloud pubblico, dovuto ai noti vantaggi in termini di flessibilità e altro, oggi nelle aziende c’è una sorta di
riflessione verso un approccio troppo sbilanciato verso il public cloud, che a volte può non convenire economicamente oppure non è l’ideale se si deve guardare soprattutto ad aspetti quali la
compliance, la sicurezza o la latenza. La tendenza è abbastanza chiara, come ha rilevato la seconda edizione dell’
Enterprise Cloud Index di Nutanix, dove tre intervistati su quattro (il 73% a livello globale e l’82% in Italia) hanno dichiarato di voler
spostare alcune applicazioni dal cloud pubblico e tornare all'on-premise e, di questi, il 22% intende spostare cinque o più applicazioni.
Parola d’ordine semplicità
“
Se guardiamo all’Europa, e all’Italia in particolare, sono moltissimi i clienti che sanno cosa significa il cloud pubblico, perché l’hanno abbracciato da tempo, ma se poi vogliono riportare in ambito privato la stessa applicazione che è sul pubblico, non è così facile, perché c’è da prendere in considerazione anche una riscrittura”, prosegue Zoghlami, facendo notare che “
anche per questo abbiamo molte richieste per le nostre soluzioni studiate per portare anche on premise la user experience del cloud pubblico, in quanto diamo ai clienti la possibilità di implementare una app sia on premise sia nel cloud pubblico senza doverla trasformare. La nostra value proposition è proprio quella di semplificare, a tutti i livelli”.
Più in dettaglio, “
con le nostre soluzioni, diamo ai clienti la possibilità per poter utilizzare qualsiasi applicazione in qualsiasi luogo, implementando e gestendo allo stesso modo le applicazioni, indipendentemente dal fatto che ci si trovi nel cloud pubblico, privato o multicloud ibrido, oppure anche in ambito edge”, precisa Zoghlami.
Risultati di rilievo
Sammy Zoghlami, SVP Emea di NutanixL’anno fiscale di Nutanix inizia a luglio, quindi ci troviamo alla fine del secondo trimestre, ma per quanto riguarda i risultati 2019, “
l’area Emea si è dimostrata tra quelle a maggiore crescita, con il 40 per cento di incremento nei booking e il 37 per cento nel numero di nuovi clienti; inoltre, abbiamo chiuso il 2019 con 960 dipendenti in tutta l’area”, fa sapere Zoghlami, sottolineando che il focus sulla crescita continua, in particolare anche per quanto riguarda il
business relativo ai service provider. In questo ambito, “
nel quale abbiamo sempre avuto successo ma che non avevamo ancora considerato come un vertical specifico, svilupperemo tecnologie e team specifici con investimenti mirati”, spiega Zoghlami, menzionando
Sparkle e
Brennercom tra i service provider con i quali l’azienda fa business in Italia.
Tra PMI e PA
Altri focus di crescita sono quelli del
mid market e del
settore pubblico. Per quanto riguarda il mid market, caratterizzato dalla presenza di
aziende di dimensioni piccole e medie che dispongono giocoforza di staff ridotti e di skill non particolarmente estesi, “
la nostra value proposition basata sulla semplicità e sull’automazione di IT e gestione del cloud può fare la differenza”, sottolinea Zoghlami, spiegando che questo segmento di mercato verrà raggiunto anche tramite i service provider. Riguardo al
settore pubblico, “
tra le offerte specifiche che abbiamo sviluppato c’è anche un use case relativo al cloud privato per i dati che sta riscuotendo molto interesse”, conclude Sammy Zoghlami.