Tra i focus che stanno caratterizzando il 2020 di SAP c’è l’Intelligent Spend Management. Lo aveva
sottolineato a fine anno scorso Carla Masperi, COO della società, facendo un bilancio del 2019. E
Fabrizio Fassone, nominato da pochi mesi Head of Intelligent Spend Group di SAP Italia e Grecia, dopo aver ricoperto posizioni di responsabilità in IBM e Microsoft, racconta in una chiacchierata le ragioni e i vantaggi per le aziende di una gestione intelligente dello spending.
Volontà di cambiamento
Il punto di partenza è una
recente ricerca sull’Intelligent Spend Management realizzata da IDC su circa 800 persone in quattro regioni a livello mondiale, dalla quale risulta che
nel 90 per cento delle aziende c’è consapevolezza sul fatto che il controllo dei propri livelli di spesa può essere migliorato, e addirittura
praticamente tutte (il 95 per cento) mostrano propensione a investire su una piattaforma di Intelligent Spend Management entro i prossimi due anni.
Fabrizio Fassone di SAPUn ottimo terreno, che non attende altro che essere ben coltivato dall’
Intelligent Spend Group di SAP, formato dalle soluzioni Ariba, acquisita a suo tempo da SAP, e Fieldglass, di acquisizione più recente, nel 2016. Fabrizio Fassone non fa mistero di ritenere stimolante questa sfida, “
anche perché la strategia di SAP è molto forte ed è in grado di fare la differenza sul mercato, con il tema del procurement che si inserisce perfettamente all’interno della strategia dell’Intelligent Enterprise: l’idea di fondo, in questo caso, è quella di controllare meglio lo spending e renderlo maggiormente efficiente, anche allo scopo di liberare risorse da dedicare alle attività con più valore aggiunto per il business”.
Lo spending intelligente
Una gestione intelligente dello spending attiene soprattutto al “
controllo di tutti i processi di procurement, che però non riguardano solo l’ufficio acquisti, in quanto fanno parte di un processo collaborativo che coinvolge più ambiti all’interno delle aziende, dal Finance alle diverse business unit, fino anche alle Risorse Umane nel caso per esempio di acquisizione di personale temporaneo”, prosegue Fassone, spiegando però che tuttora
in molte aziende questo processo non è perfettamente a punto, come risulta chiaramente dalla indagine di IDC.
Oltre ai dati citati, dalla ricerca emerge anche “
un elevato livello di insoddisfazione dei manager, derivante dal fatto che oggi buona parte dello spending viene gestito ancora con applicazioni non collegate tra loro, col rischio di duplicazioni di dati e o con la necessità di controllare più volte la validità dei dati”, racconta Fassone, spiegando che “
oltre che sulla presenza di applicazioni non integrate, più della metà dei rispondenti punta il dito anche sul fatto che quando si vogliono utilizzare i dati per analisi o report, si finisca per ricorrere al classico foglio elettronico”.
Proprio il non disporre di uno strumento end-to-end che permetta di gestire il processo e dare anche insight sui dati, fa sì che “
chi gestisce il procurement spende l’80 per cento del proprio tempo in attività tutt’altro che strategiche”, fa notare Fassone, evidenziando che “
è proprio da questo stato di cose che nasce l’esigenza per il 95 per cento delle aziende di voler cambiare i propri sistemi informatici attuali entro i prossimi due anni, se non proprio cambiare i processi”.
Due proposte
L’Intelligent Spend Management di SAP si rivolge proprio alle aziende che intendono cambiare i loro sistemi e processi di spending. E lo fa con le due soluzioni
Ariba e
Fieldglass, che “
puntano alla standardizzazione dei processi di procurement affrontando in maniera specifica l’acquisto di beni e quello di servizi, le cui esigenze almeno da un certo punto in avanti sono diverse”, spiega Fassone, sottolineando anche che “
in entrambi i casi si parla di soluzioni cloud, fornite in modalità Software as a Service”.
Più in dettaglio, prosegue Fassone, “
SAP Ariba ha tre aspetti chiave: da un lato di occupa degli utenti, per dare un’esperienza di tipo consumer-like, e dall’altro gestisce l’intero processo di procurement end-to-end; permette di avere una reportistica completa, e infine è anche un network che al suo interno ha quasi 4 milioni e mezzo di fornitori, oltre a essere una piattaforma aperta che permette ai clienti e soprattutto ai partner di sviluppare applicazioni su misura”.
Per quanto infine riguarda Fieldglass, l’accento è posto agli innumerevoli aspetti riguardanti i servizi, e “
in particolare l’acquisizione di forza lavoro esterna, anche riguardo alla gestione di profili professionali nuovi come i data scientist, dove spesso le aziende non hanno una completa visibilità”, conclude Fabrizio Fassone, citando tra i clienti attivi su Ariba nomi quali
Acciaierie Valbruna, Sofidel, Amadori, Piaggio e Telecom Italia.