L’obiettivo è ambizioso. Sostenere un
approccio etico all’Intelligenza Artificiale e promuovere tra organizzazioni, governi e istituzioni un senso di responsabilità condivisa con l’obiettivo di garantire un futuro in cui l’innovazione digitale e il progresso tecnologico siano al servizio del genio e della creatività umana e non la loro graduale sostituzione. Lo hanno sostenuto i
primi firmatari del documento “Call for an AI Ethics”: Pontificia Accademia per la Vita, Microsoft, IBM, la FAO e il Governo italiano.
La cerimonia, svoltasi il 28 febbraio a Roma all’Auditorium della Conciliazione di fronte a San Pietro in Vaticano, ha visto la presenza di Monsignor
Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, che è lo sponsor dell’iniziativa,
Brad Smith, President di Microsoft;
John Kelly III, Executive Vice President di IBM,
Dongyu Qu, Direttore Generale della FAO, e per il Governo italiano
Paola Pisano, titolare del
Ministero dell’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione.
I firmatari della "Call for an AI Ethics"L’intento è anche quello di promuovere lo sviluppo e l’utilizzo dell'Intelligenza Artificiale secondo i principi fondamentali di una buona innovazione, ovvero
Trasparenza, Inclusione, Responsabilità, Imparzialità, Affidabilità, e infine Sicurezza e privacy.“
L'intelligenza artificiale può aiutarci a rendere il mondo più smart, più sano e più prospero. A patto che, fin dall'inizio, sia sviluppata secondo interessi e valori umani. La Call for AI Ethics ci ricorda che dobbiamo pensare con attenzione alle esigenze di chi beneficerà dell'IA e investire significativamente sulle competenze necessarie", ha commentato
John Kelly III, Executive Vice President di IBM.
“
La Call for AI Ethics rappresenta un importante passo in avanti nella promozione di un dibattito rispettoso e inclusivo sul rapporto tra Intelligenza Artificiale ed Etica”, ha sottolineato
Brad Smith, President di Microsoft.