IDC l'aveva detto: le previsioni per il mercato IT
non sono buone. E aveva anche avvisato che avrebbero potuto peggiorare nel tempo. Man mano che la pandemia da coronavirus si diffondeva e
bloccava gli investimenti delle imprese. Così è stato, puntualmente. Le stime degli analisti per il mercato IT del 2020 parlano ora di un
-2,7%. Rispetto al già magro +1,3% di qualche tempo fa.
Una previsione
in linea con gli andamenti di altre recessioni economiche che abbiamo già visto, spiega IDC. Gli utenti business e i consumatori tagliano le loro spese. E tra queste anche gli investimenti in hardware, software, servizi IT. Anche se alcune tecnologie e prodotti si sono dimostrati particolarmente utili in questa fase di emergenza.
Pesa in particolare l'incertezza su quando l'emergenza si potrà considerare finita. Incertezza che spinge le imprese a una forte prudenza.
A soffrire di più, secondo IDC, sarà soprattutto la
componente dispositivi: PC, smartphone, tablet, periferiche. Per i device la prospettiva è di un
-8,8%. La frenata dei PC era fisiologica dopo la spinta alla sostituzione data dal fine vita di Windows 7. Imprevista era invece la frenata del mercato
smartphone. Che difficilmente potrà godere del preventivato
impulso del 5G.
L'hardware aziendale -
server, storage, networking - è sempre tra i primi candidati ai tagli prudenziali. Questa volta ridurre gli investimenti in hardware è addirittura più semplice, grazie al cloud. Le aziende non faranno investimenti on-premise. O ne faranno meno. Ma avranno comunque esigenza di capacità elaborativa, che
affideranno al cloud.Per questo, secondo IDC, la componente infrastrutturale del mercato IT sarà comunque in crescita:
+5,3%. Ma la crescita verrà dai servizi IaaS e dagli acquisti hardware degli hyperscaler.
Il cloud fa insomma da "cuscinetto" e rende la spesa IT meno volatile nel suo complesso. Ciò non toglie che il segmento hardware comunque soffrirà. Segno meno sia per server e storage (-3,3%) sia per il networking (-1,7%).
Lo Speciale di ImpresaCity dedicato all'impatto dell'emergenza coronavirus sul mondo IT.
Il fatto che le aziende
freneranno il lancio di nuovi progetti IT impatta sulla componente servizi del mercato. Che segnerà complessivamente un
-2%. I servizi gestiti e quelli di supporto soffriranno meno. Ma sarà proprio la parte project-oriented a far contrarre il comparto. Segno positivo invece per il
software. Una crescita ridotta (
+1,7%) legata ad elementi che consentono di affrontare meglio l'emergenza. Come le piattaforme per lo
smart working e la collaborazione. E anche agli investimenti in software collegato al cloud.
Allargando le stime anche alla parte telecomunicazioni, IDC stima che il 2020 del
mercato ICT si chiuderà con un
-1,6%. A quota 4.100 miliardi di dollari circa. Una frenata ridotta rispetto alla sola parte IT: Perché la spesa in servizi TLC
è meno volatile. E perché proprio l'emergenza coronavirus ha dimostrato
l'importanza della connettività. Meglio quindi doppiare il 2020 e puntare sul
rimbalzo del 2021. Per il quale IDC prevede segni positivi per IT (+4,9%) e telecomunicazioni (+1%).