Canalys, più esperta nelle tematiche del canale, lo aveva
già anticipato. E IDC lo conferma. Parliamo del
declino del mercato PC per i problemi di approvvigionamento derivati dalla pandemia. Desktop, notebook e workstation hanno sofferto per il blocco delle produzioni di febbraio. E anche la ripresa della produzione a marzo è stata lenta. Resta solo gennaio a sostenere il primo trimestre del mercato. Che infatti si è chiuso con una
flessione anno su anno del 9,8%. E poco più di 53 milioni di computer venduti.
Il problema stavolta non è stato legato alla domanda. Anzi.
IDC stima che la richiesta di computer sia salita nel primo trimestre 2020. Molti si sono trovati a lavorare da casa con PC non adeguati. Cercando di sostituirli ma senza grande successo. È cresciuto il mercato dei
gaming PC. Un po' come
sostituti impropri dei PC business, molto per far giocare chi si è trovato bloccato in casa.
Il problema, segnala IDC, è che è difficile stimare quanto durerà questo picco di domanda. Più sul lungo termine, va capito quanto il picco quanto possa
dare vita a trend consistenti di acquisto. Se ad esempio la
tendenza allo smart working durerà, serviranno piattaforme infrastrutturali e prodotti per i singoli utenti. Anche chi è abituato ad avere un PC a casa, ma normalmente di backup a quello principale d'ufficio, potrebbe sentire il bisogno di mantenerlo più aggiornato.
Se invece il picco di domanda di queste settimane è appunto solo un picco, la situazione cambia. La domanda
calerà fisiologicamente. E ne avranno approfittato le poche aziende, vendor e retailer, che avevano chiuso il 2019 con alti livelli di inventario.
In questo scenario il
mercato EMEA ha chiuso il primo trimestre 2020 in negativo. Ma con una flessione solo a singola cifra percentuale. La domanda di aziende, professionisti e studenti non è mancata, specie di notebook.
È mancata l'offerta. Portando un segno meno al mercato dopo tre trimestri consecutivi di crescita. Segno meno anche per i mercati Asia/Pacifico, Giappone, America Latina, Stati Uniti. Una crescita c'è stata solo in Canada.
In quanto ai produttori, la Top 5 resta stabile e con poche variazioni percentuali.
Lenovo ha conquistato una buona fetta della domanda professionale legata alle nuove esigenze di telelavoro, ma fuori dai mercati orientali.
HP ha subito una flessione più marcata.
Dell è l'unica a crescere, sebbene di poco, grazie alla sua supply chain.
Acer ha contenuto i danni puntando su un buon inventario.
Apple è stata quella più colpita dalla crisi della produzione cinese.