Sarebbe bello se questo fosse il primo e anche l’ultimo editoriale di ImpresaCity che parla di pandemia.
Autore: Redazione ImpresaCity
Sarebbe bello se questo fosse il primo e anche l’ultimo editoriale di ImpresaCity che parla di pandemia. Vorrebbe dire che tra un mese la situazione sarebbe non dico normalizzata, perché è impossibile, ma gestibile.
Una emergenza, ma in qualche modo stabilizzata.
Ma sarebbe sbagliato archiviare il prima possibile le esperienze che stiamo facendo ora. È naturale voler tornare a “come stavamo prima”.
Anche limitando le riflessioni alla tecnologia, al digitale e a ciò che essi abilitano, però, lo scenario della pandemia ci dà indicazioni che è importante seguire.
Il primo è riportare una volta ancora l’attenzione sul rischio di farsi prendere la mano dal positivismo tecnologico da Silicon Valley vecchia maniera.
La tecnologia aiuta tantissimo ma da sola non basta: ha i suoi inevitabili limiti. E viene applicata dalle persone, che hanno anch’esse i loro limiti.
Oltre a grandissimi pregi e valori che, fortunatamente, nelle grandi emergenze superano i limiti stessi. La pandemia ci ricorda che l’importante è cosa possono fare le persone con la tecnologia. Con le persone in un ruolo attivo.
Non cosa può fare la tecnologia mettendo in secondo piano le persone. In nome magari di una presunta “produttività” che certo, serve...
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