Il
Pure//Accelerate in
versione Digital di Pure Storage ha portato una novità importante per gli utenti dei sistemi FlashArray. È la versione 6.0 della loro suite software
Purity. Che aggiunge un elemento di elasticità significativo: la possibilità di gestire sullo stesso array
sia storage e blocchi sia file storage. Di norma, i due tipi di memorizzazione vengono gestiti invece in ambienti separati. In logica SAN da un lato, via NAS dall'altro. Con un aumento della complessità e dei costi di gestione.
È una novità importante, dato il posizionamento tipico delle unità FlashArray. Di norma i sistemi FA sono appaltati alle applicazioni e ai workload
più importanti ed esigenti. Che, sempre di norma, prevedono una piattaforma di block storage. D'altro canto è anche vero che alcune applicazioni basate su file storage stanno diventando sempre più critiche per le imprese. L'esempio più significativo, in questa fase, è probabilmente quello degli ambienti a
desktop virtuali.Purity 6.0 permette di risolvere questa dicotomia e di gestire in maniera integrata i due tipi di memorizzazione. È una
possibilità in più offerta ai clienti. Non una virata di Pure Storage verso il mondo NAS. La società indica esplicitamente che Purity 6.0 è utile per le aziende che "
ricorrendo principalmente allo storage a blocchi, hanno comunque necessità di utilizzare risorse NAS separate".
L'asse portante dei FlashArray resta quindi stabilmente il block storage. D'altronde, la soluzione Pure per il file e object storage resta un'altra: la linea
FlashBlade. Che offre una maggiore scalabilità per questo tipo di workload.
L'ampliamento del raggio d'azione di Purity verso il file storage
non è tecnologicamente cosa da poco. E infatti ha richiesto il suo tempo. Già Purity 5.0 aveva presentato, nel 2017, alcune funzioni di base per il supporto del file storage. Ma è solo con
l'acquisizione di Compuverde e del suo stack software che Pure Storage ha potuto accelerare lo sviluppo in questo senso. Arrivando a una gestione ben integrata dei due tipi di memorizzazione. Che ad esempio
hanno in comune le funzioni di de-duplicazione, compressione e alta disponibilità dei dati
Più protezione dei dati
L'altra novità rilevante di Purity 6.0 è una funzione di replica denominata
ActiveDR. Permette di attivare nativamente una replica continua dei dati da un ambiente FlashArray di produzione a un secondo ambiente di backup. È una
replica attiva-passiva, quindi in caso di avaria del sistema principale è possibile una minima perdita di dati. Pure Storage indica "
un Recovery Point Objective prossimo allo zero".
ActiveDR prevede in particolare
tre scenari di replica "convalidati". Via VMware Site Recovery Manager per i workload virtualizzati. Per alcune applicazioni business critical come Microsoft SQL, Oracle, SAP e MongoDB. Per i dati non strutturati con le soluzioni di backup Veeam e CommVault. Con l'arrivo di ActiveDR le funzioni native di replica sono quindi arrivate a tre. Oltre alla nuova replica continua abbiamo quella sincrona attiva-attiva con ActiveCluster e quella asincrona basata su snapshot.
Altre nuove funzioni di Purity 6.0 riguardano, in ordine sparso: il
backup verso la Google Cloud Platform con la replica in cloud delle snapshot, l'autenticazione RSA multifattoriale per il controllo degli accessi ai dati, una migliore categorizzazione dei dataset.