Le aziende sono impegnate in progetti di
modernizzazione dell’IT, trasformazione digitale e innovazione, ma il percorso non è privo di
ostacoli: per molti è
complesso e non così rapido. E’ ciò che emerge dalla ricerca
"Lo stato di modernizzazione, trasformazione e innovazione nell'era digitale” commissionata da
Boomi, azienda di Dell Technologies, a Vanson Bourne.
La ricerca è stata realizzata intervistando
1.200 responsabili IT e business in 19 Paesi nelle regioni Nord America, Emea e Asia-Pacific, appartenenti ad
aziende da 500 a oltre 3.000 dipendenti e in
otto mercati chiave (finanza, manufacturing, retail, sanità, pubblica amministrazione, education, insurance e life science).
L’Emea va più lentaSe è vero, infatti, che
il 94% delle organizzazioni sta affrontando la modernizzazione dell’IT, il 92% è impegnato nella trasformazione e il 93% ha avviato progetti di innovazione, è altresì vero che, mentre il Nord America guida la classifica con il 44% dei progetti di innovazione già conclusi e con una seconda fase di iniziative già avviate, in Emea questo dato scende al 29% superato da progetti ancora in fase iniziale (35%). A livello globale, il report evidenzia che oggi la tecnologia supporta e guida le aziende più del passato, dalle banche al retail, sia per migliorare l’offerta al cliente finale che i processi interni. Il 59% del campione, infatti, sostiene che l'utilizzo efficace della tecnologia ha rappresentato la chiave del successo della propria trasformazione. Tuttavia, il 55% degli intervistati ritiene che la sua azienda non stia innovando a un ritmo competitivo.
L
e organizzazioni devono affrontare ancora sfide impegnative per implementare in modo più rapido ed efficiente i propri programmi di modernizzazione, innovazione e trasformazione.
Le sfide da vincereA rallentare i processi evolutivi sono in particolare le
restrizioni di budget (58%), una forte barriera in settori come l’educazione (64%) e la pubblica amministrazione (61%), la
scarsità di competenze tecniche (56%) in particolare nel settore insurance (58%) e nel manufacturing (51%). Sfide da superare, tenendo conto del fatto che le aziende in grado di di massimizzare il proprio budget quando investono in strategie e tecnologie digitali hanno l'opportunità di
migliorare il ROI di oltre il 1.000%. Nel complesso, emerge come
il grado di innovazione è molto diverso a seconda del settore di mercato preso in esame; mentre finance, retail e il settore life science sono ai primi posti nell’aver portato già a compimento i progetti di innovazione, il 19% delle aziende nella pubblica amministrazione non sta ancora innovando.
"Nel prossimo decennio assisteremo a un ritmo di cambiamento ancora più rapido rispetto agli anni 2000 e 2010", ha dichiarato
Chris Port, Chief Operating Officer di Boomi. "
Sebbene la modernizzazione, la trasformazione e l'innovazione abbiano generato valore economico negli ultimi anni, le organizzazioni non possono permettersi di riposare sugli allori. Soprattutto ora, che, come si evince da questo studio, le priorità di business, i driver del cambiamento e le esigenze tecnologiche stanno rapidamente convergendo”. Ulteriori evidenze
- Le aziende scelgono il low-code per promuovere le iniziative di trasformazione: le organizzazioni stanno cercando di supportare al meglio anche i dipendenti che hanno meno competenze tecniche, ecco perché investire in piattaforme a basso codice è un obiettivo primario per oltre la metà delle aziende che non lo hanno già fatto. Quasi il 50% degli intervistati prevede di introdurre una piattaforma di sviluppo a basso codice entro la fine del 2020
- Negli approcci alla trasformazione le aziende in Emea indicano al primo posto metodologia Agile (44%) mentre le aziende in Nord America mostrano una propensione maggiore per il DevOps /DevSecOps, indicata al primo posto dal 52% degli intervistati, e nella regione Apac si predilige la mappatura del customer journey (51%)
L'intelligenza artificiale è la tecnologia che avrà un impatto maggiore sulle aziende nei prossimi 5 anni (46%), seguita dall'innovazione in ambito security (35%) e dall'analisi dei big data (35%)
- Le aziende si focalizzano sull'esperienza dei clienti e sulla produttività dei dipendenti: l’impegno nella trasformazione di oggi è rivolto principalmente all'esperienza dei clienti (54%) e alla produttività dei dipendenti (50%). Entrambe queste aree sono fondamentali per supportare una forza lavoro e una base clienti più moderna e agile. I responsabili dell’IT e del business concordano nel ritenere che il più grande vantaggio che la modernizzazione ha comportato per la loro azienda sia una migliore esperienza del cliente (49%)
- L'innovazione diverrà una responsabilità condivisa: le organizzazioni devono ancora impegnarsi nella modernizzazione e perché questo avvenga in modo completo sarà necessario un cambiamento profondo a livello aziendale, dove tutti partecipino attivamente. Attualmente, l'innovazione è guidata dal Ceo (65% globalmente, 59% in Emea), dal Cio (58% nel mondo e 60% in Emea) e dai responsabili dei dipartimenti (54% e 55%) e solo il 12% ha affermato che la forza lavoro, nel suo insieme, rappresenta una guida. Tuttavia, il 56% degli intervistati prevede che, nell’arco di tre anni, l'innovazione diverrà una responsabilità di tutti e non solo delle prime linee, in Emea sarà comunque il dato relativo alla responsabilità del Ceo a salire, raggiungendo il 68%
E ancora: per l'86% degli intervistati
la tecnologia cambierà radicalmente il modo in cui la propria organizzazione opererà nel prossimo decennio; in Europa e nell’area Asia-Pacific
le big data analytics rappresenta l’area di principale investimento in innovazione nei prossimi anni (41%), mentre nel Nord America è
l’IoT a piazzarsi al primo posto (45%); il 39% degli intervistati ritiene che la propria organizzazione venga regolarmente 'superata' da concorrenti e altre aziende del settore; i responsabili dell’IT in generale vedono più vantaggi nella modernizzazione rispetto a chi si occupa del business, specialmente quando si tratta di semplificare i processi (48%); il 59% delle organizzazioni ritiene che per garantire un successo di business continuo nell’arco dei prossimi 12 mesi si dovrà adottare la tecnologia 'giusta'.
“I dipendenti guidano ogni processo aziendale e interazione. Investire nella propria forza lavoro oggi migliorandone la formazione, il flusso di lavoro e le risorse con la tecnologia posizionerà l’azienda tra le principali del proprio settore”, ha continuato Port.
“È necessario adottare una cultura idonea e avere le persone giuste per avviare un cambiamento costante e anticipare la concorrenza. La modernizzazione e l'innovazione devono iniziare oggi e non fermarsi mai”.