Molte aziende occidentali non inseriscono
Alibaba Cloud tra le loro possibili scelte cloud. Ma il gigante cinese sta facendo crescere il suo peso nel ristretto club degli hyperscaler. Nel 2019, secondo Gartner, la sua quota di mercato mondiale nel comparto IaaS era del
9,1%. Rispetto al 7,7% dell'anno precedente.
Secondo Canalys, invece, la quota di mercato per il primo trimestre 2020 è stata del 6%. Per tutto il 2019 era del 4,9% e nel 2018 del 4,1.
Cifre apparentemente piccole. Che però pongono Alibaba Cloud
quasi alla pari di Google Cloud. Che è molto più conosciuta e gettonata. Anche se restano ben lontani i leader Microsoft Azure e soprattutto AWS. Una distanza che il provider cinese vuole colmare attraverso
alleanze strategiche. E ovviamente
estendendo la sua copertura globale di rete, ancora pesantemente sbilanciata verso la Cina. Basti pensare che Alibaba conta oltre 2.300 nodi di distribuzione in Cina e solo 500 circa a livello internazionale.
Da qui l'importanza dell'accordo che Alibaba Cloud
ha stipulato con Equinix circa tre anni fa. E che ora porta il provider cinese ad essere presente, con un suo accesso diretto, in
17 nuove aree metropolitane. Per gli utenti potenziali europei conta l'aggiunta di un nodo europeo (
Francoforte) e uno vicino ma prossimamente extra-UE: Londra.
Gli altri nodi internazionali con ora accesso diretto alla rete Alibaba Cloud sono Chicago, Dallas, Denver, Dubai, Hong Kong, Jakarta, Singapore, Sydney, Tokyo. In precedenza Equinix aveva dato accesso alla rete cinese nei suoi nodi della Silicon Valley e di altri cinque grandi centri statunitensi. Le aziende italiane possono avere un accesso quasi diretto al provider cinese
passando attraverso il nodo di Milano della rete ECX Fabric di Equinix.