HPE continua a dare sostanza alla sua intenzione di considerare il cloud come una piattaforma assolutamente trasversale. Nella sua parte più evidente, questa strategia significa
delocalizzare il cloud dall'edge al cuore della "nuvola". Come è stato ampiamente sottolineato
anche di recente. In maniera meno evidente, e meno scontata, significa considerare
tutti i possibili componenti del mondo cloud allo stesso livello di importanza.
Viene ovvio considerare la componente
hardware di HPE, anche se ora "servitizzata" con GreenLake. La parte
software è stata meglio strutturata
con Ezmeral. La parte
networking è la meno evidente per il grande pubblico - non certamente solo nel caso di HPE - tanto che il CEO
Antonio Neri ribadisce continuamente il ruolo chiave delle tecnologie Aruba nella costruzione di una offerta network-as-a-service.
Ora questa focalizzazione sul nuovo networking porta ad una acquisizione mirata. Quella di
Silver Peak, in una operazione valutata ben
925 milioni di dollari. Le tecnologie dell'azienda acquisita saranno integrate con quelle di Aruba. Per rafforzare la sua offerta in un ambito in forte evoluzione: quello delle
SD-WAN (Software-Defined Wide Area Network). E abilitare, nelle parole di Antonio Neri, "
un vero modello di cloud distribuito".
Il tema di fondo è quello, già sottolineato diverse volte da HPE, della necessità di
rivedere il funzionamento delle reti geografiche per adattarlo alla logica del cloud. Oggi le principali applicazioni aziendali sono servizi SaaS che si trovano, di norma, nei data center dei cloud provider. Questo è uno
scenario ben diverso da quello previsto dal modello classico "a router" delle WAN aziendali. In cui le sedi decentrate devono collegarsi quesi esclusivamente al (o ai) data center aziendali. E da lì, semmai, ad altre risorse.
Oggi idealmente una architettura WAN deve prevedere la connessione diretta di qualsiasi sede decentrata - o, meglio, qualsiasi ambiente di edge computing - a qualsiasi cloud.
Senza passare da un "centro" che, se esiste, ha meno importanza dal punto di vista della connettività. E questi collegamenti devono essere realizzati in maniera elastica, secondo le tecnologie e i protocolli più opportuni in un dato momento. Da qui l'idea di
estendere alle WAN l'approccio software-defined già adottato nel networking "locale". E la nascita delle SD-WAN.
In questo scenario Silver Peak si distingue, fa capire HPE, perché le sue soluzioni si caratterizzano per un
elevato grado di elasticità. La sua piattaforma
Unity vene descritta come in grado di adattare il funzionamento di una WAN ai principali
requisiti di performance delle applicazioni che vi trasferiscono dati. Grazie a un monitoraggio continuo dell'infrastruttura di rete, del traffico dati, delle performance offerte (e previste) delle applicazioni. Tutte funzioni che un router tradizionale non esegue.
L'approccio di Silver Peak è molto simile a quello di Aruba. È fatto di
appliance che sostituiscono i router tradizionali e permettono una gestione dinamica e automatizzata delle connessioni WAN. Si basa anche su diversi servizi in cloud, a partire dalle appliance stesse perché possono essere usate in una forma virtualizzata.
Queste similitudini rendono la linea Unity
ben integrabile con la Aruba Edge Service Platform. Inoltre Silver Peak porta in dote tecnologie sviluppate in modo specifico per l'ottimizzazione del traffico WAN e per la sicurezza delle connessioni geografiche. Oltre che un ecosistema di partner particolarmente ampio.