Oracle e la rivoluzione dell’HR Manager. Il caso Mapei. Un progetto ambizioso, l’organizzazione e il coordinamento agile, innovativa, efficace di una piattaforma delle risorse umane distribuita a livello internazionale (q
ui un altro interessante caso di eccellenza di Oracle in ambito HR).
Un caso di eccellenza e innovazione che
Giuseppe Castelli, Direttore Organizzazione di Gruppo presso Mapei, ci ha raccontato in esclusiva nelle scorse settimane. Un progetto che chiama in causa un “ecosistema” di grande valore che unisce Oracle a un partner tecnologico come Accenture per un’eccellenza italiana nel mondo - come Mapei.
Una filiera tutta da seguire anche e soprattutto per entrare in una delle più attuali e contemporanee tra le rivoluzioni digitali in atto all’interno di milioni di imprese di ogni forma e dimensione.
Da funzione, in tante aziende, tendenzialmente amministrativa, gestionale e soprattutto reattiva, con la rivoluzione del digitale, e poi del cloud computing e da ultimo del cd. lavoro “smart”, quella delle Risorse Umane, dell’HR Manager è diventata oggi una figura chiave negli ingranaggi di milioni di realtà di business.
I leader delle risorse umane che supportano la trasformazione digitale della propria azienda hanno infatti sempre più l’obiettivo dichiarato di realizzare e mettere su strada vantaggi che includono una maggiore produttività, una maggiore soddisfazione dei dipendenti e una migliore fidelizzazione.
Sfide complesse e ambiziose da affrontare grazie alla creazione di esperienze umane sul posto di lavoro, con un allineamento delle persone alla strategia aziendale per adattarsi al ritmo sempre più rapido del cambiamento e la “coltivazione” di una cultura dell'innovazione in cui i dipendenti possano concentrarsi sulla trasformazione aziendale senza dover affrontare la trasformazione tecnologica.
Sfide che Mapei, un marchio storico italiano, leader a livello mondiale per i prodotti chimici per l’edilizia, sta vivendo grazie al supporto di Oracle e di un partner tecnologico come Accenture. Come? Ce lo racconta in esclusiva un manager di grande esperienza come Giuseppe Castelli, Direttore Organizzazione di Gruppo presso Mapei incontrato nelle scorse settimane. Ma andiamo con ordine…
Oracle e la rivoluzione HR Manager, alle origini del “caso” Mapei
Mapei è un’azienda nata in Italia che, sotto la guida della
famiglia Squinzi, è diventata leader nel settore dell’edilizia e abbraccia ormai tutto il mondo. Nata nel 1937 e da sempre orientata all’internazionalizzazione, oggi Mapei conta infatti 10.000 dipendenti, oltre 80 sedi e 18 centri di ricerca e sviluppo.Una realtà preziosa, complessa, articolata all’interno della quale si muove da oltre 8 anni un manager come
Giuseppe Castelli che di mestiere fa esattamente il Direttore Organizzazione di Gruppo.
«Da tempo –
comincia Castelli andando subito al punto – cercavamo un sistema, un progetto, una piattaforma che, a fronte della nostra storica internazionalizzazione, ci permettesse di seguire, a livello di risorse umane e dei dati sensibili connessi a questa funzione, tutte le sedi italiane ed estere con la stessa efficacia di gestione, condivisione e controllo delle informazioni.
Una sfida non semplice perché da una parte c’era l’esigenza di centralizzare e avere maggiore controllo, ordine, qualità del dato, mentre dall’altra c’era una necessità altrettanto forte di lasciare alle sedi locali grande autonomia, agilità, velocità. Non solo, avevamo anche strutture e piattaforme particolari, sviluppate a livello locale, che non potevano essere standardizzate. Una sfida che solo un’infrastruttura cloud, con la sua scalabilità e flessibilità ci poteva aiutare ad affrontare. Una piattaforma che però doveva, come detto, necessariamente convivere e integrarsi con sistemi locali e infrastrutture legacy… Dunque, un’eterogeneità tipica e inevitabile in una struttura che conta la presenza in oltre 54 Paesi per un totale di circa 70 società...»
Oracle e la rivoluzione HR Manager, la partenza del progetto
Parte così un progetto di riorganizzazione delle piattaforme digitali al servizio della funzione HR. «Si parla di circa due anni fa –
ricorda Castelli -. Abbiamo cominciato come da tradizione con una fase di selezione del software, siamo verso la fine del 2018 e poi con l’inizio del 2019 abbiamo fatto la scelta del partner tecnologico, Accenture, che fosse in grado di seguirci passo passo in un progetto che, interessando una struttura così estesa e internazionale, ci accompagnerà per tutto il 2020.Fin da subito, come spiegato abbiamo messo in chiaro quale era il nostro obiettivo. Nell’ambito dello Human Capital Management eravamo alla ricerca di una piattaforma semplice ma completa che ci permettesse ovviamente di superare le comunicazioni cartacee e di andare in direzione di controllo, efficienza, risparmio e ovviamente che fosse “real time” tra più sedi. Il nostro sogno che doveva diventare realtà era insomma quello di avere a portata di mano dati di qualità in tempo reale e, grazie alla Business Intelligence, poter poi fare estrazioni e analisi che per precisione, tempi ed efficacia con le piattaforme precedenti erano impossibili o, quanto meno, molto macchinose»
Ma perché l’urgenza di una simile richiesta, che cosa è capitato in questi anni?
«Il digitale ha cambiato la velocità a cui si deve muovere il business ma non solo – racconta Castelli - ha
disegnato un nuovo spazio di lavoro in cui, oggi più che mai in questa fase senza precedenti, le persone si muovono, lavorano da remoto, collaborano, condividono esperienze, dati. In un simile contesto anche le
aspettative dei dipendenti nei confronti dell’esperienza lavorativa sono cambiate, rendendoli sempre più esigenti in termini di
device, soluzioni e di esperienze sul posto di lavoro. In un simile contesto -
racconta Castelli – la funzione di gestione del capitale umano nelle imprese ha sviluppato una serie infinita e ugualmente strategica di declinazioni: il
recruitment più puro, la capacità di attrarre e trattenere i migliori talenti sul mercato, la capacità di posizionare adeguatamente il brand e il modo di lavorare in azienda su tutti i canali di comunicazione… e ancora, la gestione di dati e informazioni sensibili di dipendenti, azienda, manager – il tutto cercando di analizzare in tempo reale motivazioni, trend, dinamiche di lavoro, aspettative.
In un simile scenario avevamo necessità di avere tra le mani una vera integrazione dei processi sfruttando un’unica piattaforma, un’unica linea di contatto digitale tra i singoli dipartimenti. Un tema chiave per il nostro lavoro che, grazie ad un simile strumento poteva avere a disposizione una qualità e una veridicità del dato elevatissime e poteva poi essere molto più efficace e rapido, limitando al minimo la richiesta di informazioni mancanti o necessarie».
Oracle e la rivoluzione HR Manager, la scelta e l’implementazione di Oracle HCM Cloud con Accenture
Unendo i puntini di una necessità così precisa Mapei ha poi finito con verticalizzare la sua scelta su Accenture e su una piattaforma come Oracle HCM Cloud.
«È stata una scelta immediata e molto naturale –
racconta Castelli - il partner tecnico ci ha aiutato a studiare come utilizzare al meglio questo applicativo entrando nel dettaglio dei processi e della particolarità della nostra azienda. Insieme a Oracle hanno dimostrato una conoscenza molto verticale non solo della nostra organizzazione ma del mercato in cui ci muoviamo, dandoci risposte puntuali e precise sulla base di esigenze molto specifiche. Grazie a una soluzione come Oracle HCM Cloud, la cui implementazione entrerà a pieno regime nei prossimi mesi, Mapei sta riuscendo a far coesistere sistemi
legacy con nuove applicazioni basate sul cloud, costruendo un percorso di innovazione che doveva essere necessariamente graduale. Oggi Mapei sta lavorando con Oracle per integrare le soluzioni di Human Capital Management, che diventeranno – a regime - il cuore di tutta l’infrastruttura. L’obiettivo è fare in modo che le informazioni gestite dal sistema HCM in cloud di Oracle identifichino ogni persona all’interno del sistema, gestendo in automatico l’accesso alle risorse rilevanti».