Se le attività principali delle aziende e anche degli studi professionali sono sempre più basate sui dati, vuol dire che
l'accesso ai dati stessi deve essere facilitato. Ecco perché la
banda di rete disponibile in azienda per condividere informazioni non è un parametro secondario. Semmai l'opposto. Da qui l'esigenza di collegare in rete le unità di storage con tecnologie performanti. Gigabit Ethernet ormai è la base, meglio guardare alla sorella maggiore:
Ethernet a 2,5 Gbps.Certo 2,5GbE non sembra un grande passo avanti se consideriamo che è possibile passare rapidamente anche a reti da 5 o
10 Gigabit al secondo. Ma Ethernet a 2,5 Gbps è una opzione particolarmente interessante perché, se siamo abbastanza fortunati,
rappresenta un upgrade praticamente indolore. Lato cablaggio, si raggiungono i 2,5 Gbps anche su cavi in rame
Cat 5e per tratti sino a cento metri. Qualsiasi infrastruttura di cablaggio abbiamo installato relativamente di recente dovrebbe quindi già supportare 2,5GbE.
Lato apparati, il discorso non è molto più complesso. Chi investe con un occhio al futuro (prossimo) ha già a disposizione sistemi di storage che
nativamente integrano porte RJ45 per Ethernet a 2,5 Gbps. Qnap ad esempio sta puntando molto su queste configurazioni, portandole anche a NAS apparentemente semplici come il
TS-653D. E ovviamente su modelli di fascia più alta destinati anche ad aziende con esigenze complesse nella gestione dei dati.
Rientra in questa filosofia il lancio di
una nuova famiglia, siglata TS-x53DU, di NAS per il montaggio in rack che dispongono appunto di due porte RJ45 per Ethernet a 2,5 Gbps su cavi in rame. La serie comprende modelli che spaziano
da 4 a 12 slot per unità SATA da 6 Gbps hot-swap da 3,5 pollici. A seconda degli slot integrati, sono alti da 1 a 3 unità rack. L'alimentazione è quasi sempre ridondata, la presenza di uno slot PCIe Gen 2 permette ulteriori espansioni. Anche per passare a velocità di rete superiori.
Una rete tutta Ethernet a 2,5 Gbps
Avere un NAS con connettività a 2,5 Gigabit al secondo, su una rete che supporta questa banda, è di per sé già un vantaggio. Come minimo, abbiamo un "canale" due volte e mezza più ampio rispetto a Gigabit Ethernet. Su cui far transitare i dati da e verso i nodi che devono elaborarli. Ma ovviamente una rete non è fatta solo di cavi.
Anche i dispositivi di rete devono supportare 2,5GbE, altrimenti il vantaggio della maggiore banda scompare subito.
Introdurre in rete switch Ethernet a 2,5 Gbps non è un particolare problema. I modelli più semplici, unmanaged e con poche porte,
hanno ormai un costo molto basso. Chi preferisce guardare un po' più in avanti può optare per switch managed multi-Gigabit ibridi che montano
porte combinate 10 GbE in rame e in fibra. In questo modo si può gestire Ethernet a 2,5 Gbps (e potenzialmente anche a 5 e 10 Gbps) sull'infrastruttura esistente in rame. Con però una strada aperta di
migrazione ai collegamenti in fibra ottica.
Anche portare connettività Ethernet a 2,5 Gbps
ai server e ai personal computer non presenta difficoltà di sorta. Per i server e i PC desktop sono disponibili molte schede di rete basate su PCIe che supportano velocità anche superiori a 2,5GbE. Per i sistemi che non hanno slot di espansione, come i notebook, basta usare un adattatore 2,5GbE-USB.