Chiedete a qualsiasi CIO o IT manager di indicare i principali player del
cloud infrastrutturale - IaaS - e saranno in pochi a fare il nome di
Oracle. L'offerta cloud dell'azienda di Larry Ellison viene considerata come strettamente legata ad altri suoi punti di forza, in primis i database. O per
soluzioni mirate per grandi aziende con esigenze specifiche. Ma come fornitore di
"mattoncini" per creare la propria IT on-demand? L'associazione è meno ovvia.
Eppure Oracle è da un po' che sta potenziando il suo lato IaaS. Magari non con le raffiche di annunci che possono fare
altri hyperscaler infrastrutturali. Ma certamente
sfruttando le collaborazioni tecnologiche che ha in essere con molti nomi noti. Di recente, alcuni annunci hanno confermato questa linea di sviluppo.
Anzi, Oracle ha in un qualche modo
alzato il livello della sua proposizione al mercato, puntando nettamente sul segmento (esigente) del computing ad alte prestazioni. "
La promessa di [avere] HPC e prestazioni nel cloud pubblico ha ancora troppi compromessi, caveat e lacune", ha
spiegato Karan Batta, Vice President Product Management di Oracle Cloud Infrastructure. Lacune che le novità Oracle dovrebbero, nelle intenzioni, colmare.
La prima novità deriva dalla collaborazione con
Intel e riguarda la disponibilità su Oracle Cloud di istanze di computing basate su
processori Intel della generazione Ice Lake. Disponibilità che dovrebbe concretizzarsi a inizio 2021. Questo dovrebbe portare un miglioramento prestazionale del
30% rispetto alle istanze HPC attuali, secondo Oracle. In piena logica supercomputing, le nuove istanze si potranno collegare fra loro in cluster via RDMA (Remote Direct Memory Access).
Oracle continua comunque a collaborare anche con
AMD. Qui punta però soprattutto sulla flessibilità. Tempo fa aveva reso disponibili istanze basate su CPU AMD "Rome" di cui l'utente poteva specificare liberamente numero di core e memoria RAM.
Senza essere limitato a configurazioni base predeterminate. Sempre a inizio 2021 questo approccio sarà confermato anche con le future istanze E4, che sfrutteranno i processori AMD di
prossima generazione.
Supercomputing vuol dire anche GPU e in questo campo Oracle mantiene una vecchia promessa. Portare su Oracle Cloud Infrastructure istanze
basate su GPU Nvidia A100, con un deciso - si parla di venti volte - incremento prestazionale rispetto alle precedenti Nvidia Volta. Con una proposizione piuttosto aggressiva sia nel prezzo (circa 3 dollari per GPU/ora) sia nelle configurazioni, con cluster sino a 512 GPU.
Oracle segue anche la strada, a quanto pare
sempre più appetibile, dei
processori ARM. Dalla collaborazione con Ampere arriva l'annuncio della disponibilità - anche qui a inizio 2021 - di istanze basate su processori ARM
sino a 160 core. Il sistema operativo collegato è Linux, con supportate varie distribuzioni tra cui Oracle Linux e Ubuntu.