Con le aziende di tutti i settori che ancora non riescono a capire completamente come uscire dalle
secche finanziarie del post-lockdown, è logico che si confermino le
previsioni di stagnazione e decrescita per molti comparti del mercato IT. Tocca anche al comparto
data center, di solito più dinamico. È vero che le aziende hanno sempre bisogno dell'IT per funzionare, ma avere meno soldi in cassa ha comunque significato posporre progetti e investimenti.
Circa il 60% delle facility pianificate per il 2020 è stato "sospeso", spiega ora Gartner.
Così gli analisti
stimano che il 2020 vedrà una flessione marcata degli investimenti infrastrutturali in data center:
-10% circa. Ma il rimbalzo è previsto già per l'anno prossimo. Un
+6% che porterà il mercato a quota
200 miliardi di dollari. Non abbastanza per recuperare del tutto le perdite di quest'anno. Ma comunque una somma sufficiente per avvicinarsi molto al (relativamente) florido 2019.
Come sempre, questa stima globale va poi contestualizzata per le varie fasce d'utenza. Ad esempio, non hanno affatto interrotto i loro investimenti infrastrutturali i grandi
hyperscaler, dato che la crescita del mercato cloud - dovuta in parte proprio al lockdown - li ha favoriti. E li obbliga a continuare a far crescere i loro data center. Hanno frenato lo sviluppo dei loro data center
le grandi imprese, ma in molti casi ricominceranno a spendere già alla fine di quest'anno. Sono le
realtà di dimensioni inferiori che avranno una "pausa" decisamente più lunga.
Le aziende per ora hanno interesse a investire un po' meno e fare in modo che le infrastrutture che hanno già
funzionino meglio e più a lungo. Questo costringe i data center provider ad essere più aggressivi sul mercato. Cosa che secondo Gartner è possibile fare
agendo su tre direttrici. Dialogare con le figure delle aziende clienti più attente all'ottimizzazione dell'IT (come i CFO). Capire con i vendor tecnologici come affrontare la situazione post-lockdown di ogni settore di mercato. Puntare sui temi del cloud ibrido e dell'IT as-a-Service come strumenti id innovazione per coinvolgere i CIO e i CEO più evoluti.