Nutanix: il cloud ibrido è strategico anche per le nuove esigenze delle aziende

Terza edizione dell’indagine l’Enterprise Cloud Index: nell'era della pandemia, 9 intervistati su 10 ritengono che il cloud ibrido sia il modello di infrastruttura IT ideale

Autore: e. b.

È arrivato alla terza edizione l’Enterprise Cloud Index, lo studio globale svolto per Nutanix allo scopo di misurare il progresso delle imprese nell'adozione di cloud privati, ibridi e pubblici.

Nel report di quest'anno, condotto dalla società di ricerca specializzata Vanson Bourne su 3.400 responsabili IT di tutto il mondo, è stato chiesto agli intervistati quale è stato l'impatto della pandemia Covid-19 sulle decisioni e sulla strategia IT attuale e futura: l’86% ha risposto che il cloud ibrido si riconferma il modello di infrastruttura IT ideale, e gli intervistati che gestiscono ambienti ibridi hanno detto di avere più possibilità di focalizzarsi su iniziative strategiche e di generare un impatto positivo sul business.

Inoltre, il 76% degli intervistati ha dichiarato che la pandemia li ha portati a pensare all’IT in modo più strategico e circa la metà (46%) afferma che l’aumento degli investimenti nel cloud ibrido è una conseguenza diretta della pandemia. Inoltre, le aziende si affidano sempre più a diversi cloud pubblici per soddisfare le proprie necessità rispetto agli anni precedenti. Lo studio mostra che, tra gli intervistati che utilizzano il cloud pubblico, il 63% utilizza due o più cloud pubblici o si affida al multicloud, e secondo loro tale numero crescerà fino al 71% nel corso dei prossimi 12 mesi.  

Cambiamenti in atto

Tra gli altri importanti risultati emersi dallo studio, spicca in primo luogo la circostanza che le aziende hanno compiuto passi importanti verso l'adozione del loro modello operativo IT ideale: gli intervistati riferiscono di aver compiuto i primi passi necessari per gestire con successo un ambiente ibrido, tra cui l'adozione di un'infrastruttura iperconvergente nei loro data center e lo smantellamento dei data center non abilitati al cloud, a favore dell'utilizzo del cloud privato e pubblico.  

A livello globale, i team IT stanno inoltre pianificando cambiamenti sostanziali all'infrastruttura: prevedono, in media, un aumento delle implementazioni di cloud ibrido di oltre il 37% nei prossimi cinque anni, con un corrispondente calo del 15% nel numero di data center non abilitati al cloud. In particolare, tra le diverse categorie di infrastrutture, gli intervistati hanno riferito di aver adottato un modello misto di cloud privato, cloud pubblico e data center tradizionale più spesso di qualsiasi altro (quasi il 26%).



Il capitolo telelavoro

Non solo: è chiaramente emerso che il telelavoro è destinato a perdurare e le aziende si stanno adeguando. Se nel report dell'anno scorso circa il 27% delle aziende intervistate non aveva personale che lavorasse da casa a tempo pieno, quest'anno, il dato si attesta al 7% per effetto del Covid-19. Secondo gli intervistati, entro il 2022, una media del 13% delle aziende non avrà dipendenti in telelavoro a tempo pieno, meno della metà rispetto a un anno fa, prima della pandemia. Il potenziamento dell'infrastruttura IT (50%) e le possibilità di lavorare a distanza (47%) sono quindi diventate le priorità per i prossimi 12-18 mesi.

Risultati di business in primo piano

Infine, un’altra indicazione rilevante: i risultati di business strategici, e non gli aspetti economici, determinano il cambiamento. Gli intervistati hanno dichiarato che le principali ragioni che li spingono a modificare le loro infrastrutture IT sono: acquisire un maggiore controllo delle risorse IT (58%), ottenere la flessibilità necessaria per soddisfare esigenze aziendali dinamiche (55%) e migliorare il supporto per i clienti e i telelavoratori (46%). Solo il 27% ha menzionato il contenimento dei costi come fattore trainante.   


A gennaio, per molte aziende la tecnologia era una componente di base per abilitare i processi organizzativi essenziali", ha sottolineato Wendy M. Pfeiffer, Chief Information Officer di Nutanix. "Oggi la tecnologia ha assunto un significato completamente nuovo. Si tratta di una strategia complessa che determina o compromette la sopravvivenza di un'azienda sul lungo periodo. Il Covid-19 ci ha proiettato in una nuova era, quella dell'IT strategico e ne ha aumentato notevolmente il valore come confermato dai risultati dell'Enterprise Cloud Index di quest'anno. Il cloud ibrido è il protagonista e continuerà a esserlo anche in futuro, man mano che metteremo a punto il nostro mix di ambienti fisici e virtuali e ci abitueremo ad operare sfruttando diverse modalità".

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