A cavallo tra un anno e un altro si è sempre tentati di tirare le somme di quello che si chiude e fare qualche auspicio per quello che si apre.
Autore: Redazione ImpresaCity
A cavallo tra un anno e un altro si è sempre tentati di tirare le somme di quello che si chiude e fare qualche auspicio per quello che si apre.
L’esercizio in generale è rischioso. E proprio il 2020 ha confermato che qualsiasi previsione può essere smentita drasticamente dai fatti. A noi che trattiamo di tecnologia va un po’ meglio, però.
Oggi possiamo partire, senza rischi, da un nuovo mantra: arriva il “new normal”. La pandemia ha fatto - e fa ancora - da acceleratore per evoluzioni che erano già in atto e ci porta verso un nuovo scenario. Un’affermazione di per sé ineccepibile.
Che in questi mesi si è tradotta in notizie e approfondimenti sul passaggio al cloud, la digitalizzazione, lo smart working, le supply chain flessibili eccetera eccetera. Tutto vero, per carità.
Ma l’impulso alla quasimorale da fine/inizio anno spinge ad adottare un punto di vista più ampio. A cercare in particolare di capire se il 2020 possa fare in qualche modo evolvere la concezione che le aziende e le singole persone hanno delle tecnologie...
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