Il
5G? Tutti ci credono, tutti
ci puntano come trampolino per nuovi servizi digitali. E, dal punto di vista degli operatori mobili, come strada per arrivare a
nuove fonti di fatturato in un mercato - quello delle TLC mobili - che per anni
ha puntato al prezzo più basso come criterio chiave di scelta. Il problema è che mettere in campo una rete 5G funzionante può essere sensibilmente costoso per un carrier. Che magari ne vedrà i benefici
solo nel medio termine. I grandi operatori possono permetterselo e
sono già partiti, gli altri sono più prudenti.
OpenRAN può essere
una soluzione (parziale) al dilemma, per molte realtà. Invece di puntare su soluzioni più o meno chiuse e proprietarie, permette - in teoria - di
scegliere approcci ed architetture standard per la parte di accesso radio. Un tassello di una visione "open" più ampia che il Telecom Infra Project intende estendere anche alla parte di
backhauling e core network. Servono però vendor tecnologici di peso ed operatori importanti che sposino OpenRAN. Altrimenti rischia di restare un approccio secondario.
Bene quindi che anche HPE sia scesa in campo con una soluzione specifica. È
HPE Open RAN Solution Stack, che comprende un software di orchestrazione e automazione, modelli di infrastrutture specifiche
per le RAN e infrastrutture ottimizzate per le telco. Lato hardware, comprende il nuovo server
HPE ProLiant DL110 Gen10 Plus, ottimizzato proprio per i workload OpenRAN.
Lo Open RAN Solution Stack segue le orme del
HPE 5G Core Stack - uno stack software di rete core 5G open,
cloud-native e containerizzato, presentato a marzo dello scorso anno - ed amplia la gamma di soluzioni open e interoperabili che il
Communications Technology Group (CTG) di HPE sta sviluppando. Le soluzioni sono collegate con una piattaforma di orchestrazione e sono sostenute da un ecosistema di partner. HPE sottolinea che "
i leader del settore stanno già lavorando per testare e ottimizzare il loro software Open RAN con la HPE Open RAN Solution Stack".
L'idea di fondo è che adottare piattaforme hardware e software open e interoperabili consenta nel mondo delle telecomunicazioni quello che è già da tempo possibile nei data center: abbandonare le soluzioni proprietarie monolitiche per
combinare hardware industry standard e software best-of-breed di più fornitori. In questo modo la
cloudification delle reti telco assume un significato completo, senza negare il vantaggio che soluzioni pre-testate e pre-integrate - come gli stack HPE in questo caso - possono offrire.
HPE ritiene infatti che l'
approccio a stack favorisca la diffusione
su larga scala di OpenRAN. Perché
riduce i rischi, la complessità e i tempi di implementazione dei progetti "open", pur consentendo l'utilizzo di componenti da diversi fornitori. Mentre, sostiene HPE, "
il piccolo numero di implementazioni OpenRAN attualmente in funzione è costruito su configurazioni su misura che non sono progettate per essere replicate su migliaia di siti".