Avere trent'anni e non sentirli affatto, nonostante il rischio di sembrare una tecnologia obsoleta e superata dai tempi. È un po'
la fotografia degli SMS, che a quasi trent'anni dalla loro nascita - il primo SMS è di fine 1992 - restano ancora un mezzo di comunicazione ampiamente utilizzato. Anche ora che tutto sembra transitare tra chat ed instant messaging. In effetti i "messaggini" vecchio stile sono diventati da qualche anno
uno strumento essenzialmente business, con risultati particolarmente interessanti.
Oggi gli SMS sono un efficace strumento di marketing e
comunicazione aziendale perché sono uno dei pochi "canali" immediati e
capaci di raggiungere tutti. Con e senza Internet, su smartphone come su "dumbphone", per i più tecnologici come per i meno avvezzi al digitale. E nel corso dei lockdown e della pandemia il ruolo degli SMS è diventato
ancora maggiore, perché i semplici "messaggini" sono stati particolarmente utili per sostenere l'ecommerce. Con comunicazioni tanto pubblicitarie quanto transazionali.
Nell'era del marketing omnichannel, insomma, il buon vecchio SMS è stato l'ancora di salvezza per molti esercenti che hanno messo piede
per la prima volta nell'ecommerce. Anche questo è un segno che gli SMS
hanno saputo adeguarsi alle necessità del mercato. Supportano campagne di marketing tracciabili, veicolano dati tecnici nelle applicazioni IoT, danno una mano alle aziende nelle comunicazioni verso i dipendenti,
gestiscono le nostre password "usa e getta" come canale di autenticazione.
Non dovrebbe più sorprendere, quindi, che agli SMS oggi siano associate espressioni che di solito associamo alla digitalizzazione ultima maniera: analytics, real time marketing, fidelizzazione, strategie multicanale. D'altronde, anche chi ama le tecnologie di ultimissima generazione sa che
una piattaforma solida e davvero "ubiqua" è un elemento da non ignorare affatto. Di questo e di altri temi collegati alla comunicazione business via SMS ne abbiamo parlato con
Francesca Quagliata, Marketing Executive Italy di Skebby.