Il campione del CRM
Salesforce ha reso noti i risultati dell’indagine
Trends in Manufacturing che evidenzia gli effetti su larga scala che la pandemia ha avuto sul settore manifatturiero. Molte aziende stanno
definendo nuove strategie e modelli di business ma sentono di non avere un chiaro approccio alla trasformazione digitale, pur nella consapevolezza che
solo l'utilizzo delle nuove tecnologie le possa aiutare a competere e a uscire dalla crisi.
La ricerca, realizzata la scorsa estate intervistando circa
750 professionisti del manufacturing in tutto il mondo, Italia compresa, si è focalizzata su due gruppi: produttori
Future-Ready, ovvero coloro che ritengono che i loro sistemi e soluzioni tecnologiche fossero già all'altezza delle sfide per il prossimo decennio, e produttori
Unprepared, che sentono che i propri sistemi tecnologici non sono in grado di gestire le sfide tecnologiche dei prossimi dieci anni.
Una volta identificate le principali differenze tra gli intervistati, sono emerse alcune
tendenze chiave: in primo luogo, l'incertezza ha rivelato una
pressante esigenza di agilità, ma rappresenta anche un'opportunità per reimmaginare determinate funzioni. Per esempio il "demand planning" non potrà più non tenere in considerazione strumenti avanzati per il forecast commerciale, magari basato su complessi accordi quadro per forniture a volume ricorrenti nel tempo.
Non solo: i ruoli aziendali basati sul rapporto diretto con il cliente sono cambiati in modo permanente, mentre
i nuovi modelli di business, come la servitization, sono una parte importante della strategia delle aziende lungimiranti, e il
cloud rimane elemento abilitante per i progetti di digital transformation che, per loro natura, necessitano di rapidità e flessibilità.
L'impatto della pandemia non solo ha cambiato il modo in cui le imprese operano, ma lascerà un'impronta duratura sul futuro.
In Italia, il 100% degli intervistati ha riferito che la propria capacità di produzione si è modificata, con un ulteriore 53% che ritiene che i cambiamenti saranno permanenti. Non solo,
il 64% dei rispondenti italiani ha dichiarato che l'operatività del Customer Service è cambiato e il 62% pensa che le modifiche sono destinate a durare nel tempo.
Data la significativa interruzione causata al settore nel corso della pandemia,
le aziende sono alla ricerca di nuovi modi per coinvolgere i clienti diversificando la propria offerta di prodotti e servizi in modo da rimanere competitivi. Per i prossimi 24 mesi, le aziende in Italia ritengono che le priorità più alte siano lo sviluppo di nuove offerte di servizi (94%) e soluzioni aftermarket (92%).
La mancanza di trasparenza nei dati e la presenza di team separati fonte di silos organizzativi, rappresentano una sfida per i business leader quando si cerca di prevedere con precisione le vendite, una situazione che è diventata sempre più importante dato il clima economico in corso. Circa
tre quarti degli intervistati italiani (il 78%) ritiene che gli strumenti legacy rappresentino la sfida più grande da dover affrontare. Considerando inoltre che il 76% ritiene che i team operativi e di vendita in silos siano un ostacolo, è chiaro che il settore abbia la necessità di passare a una mentalità sempre più digitale per ottenere il massimo valore per le proprie aziende e clienti.
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Sono tante le buone notizie che emergono dal report Trends in Manufacturing, la principale è l'accelerazione digitale che sta consentendo a molte aziende di accorciare il gap tecnologico con gli altri paesi
L'altra evidenza è che le innovazioni introdotte quasi in modalità emergenziale diventeranno buone pratiche permanenti e ciò alzerà il livello di innovazione e competitività dell'intero comparto", ha commentato
Filippo Arena, Regional Sales Director Automotive & Manufacturing di Salesforce.