Anche se forzatamente in veste digitale, l’appuntamento con
Salesforce Live non ha rinunciato all’ormai classica ambientazione outdoor, quest’anno decisamente alpina. E non per caso: nell’iconografia del campione del CRM, un
basecamp in un ambiente vagamente inesplorato rappresenta l’habitat ideale dei “
trailblazer”, espressione del
gergo di Salesforce che indica i clienti che fungono da apripista nel creare modelli di business innovativi con la piattaforma di casa (è appena il caso di ricordare che l’originale significato di trailblazer è proprio quello di apripista in senso letterale, ovvero chi traccia una nuova strada in luoghi ancora inesplorati come foreste et similia).
“Success from anywhere”
I 4.000 iscritti all’evento annuale hanno quindi assistito a uno show digitale che ha visto il susseguirsi di interventi ambientati in diversi scenari wilderness.
Ha rotto il ghiaccio
Paolo Bergamo, SVP Product Management di Salesforce, che ha dettagliato il significato di
“Success from Anywhere”, il leitmotiv dell’evento Salesforce Live di quest’anno. In sostanza, ha spiegato Bergamo, grazie alla flessibilità della piattaforma Customer 360, Salesforce ha aiutato negli ultimi mesi migliaia di aziende a riconvertire i processi tipici legati al cliente, adattandoli a quelli che vengono definiti i “clienti interni”, ovvero i dipendenti. Grazie a questo processo, le risorse sono state formate per poter essere in grado di
offrire una customer experience completamente digitale da remoto. Questa è dunque la trasformazione del Success from Anywhere: Salesforce ha aggiunto un tassello ulteriore non essendo più solo una customer engagement platform, ma anche una employee engagement platform, è stata la sintesi di Paolo Bergamo.
Accelerare la trasformazione
Trasformazione, accelerazione e digitale sono invece state le tre parole chiave dell’intervento di
Mauro Solimene,
Country Leader di Salesforce Italia da pochi mesi.
“
Il 2020 è stato un anno di grandi e forzati cambiamenti delle nostre abitudini. L’effetto di questa grande crisi sanitaria, sociale e inevitabilmente anche economica è riassunta in tre parole: trasformazione, accelerazione e digitale”, ha sottolineato Solimene, spiegando che “
per esempio, nel primo trimestre 2021 l’e-commerce in Italia è aumentato del 78% rispetto allo scorso anno: ormai è un’abitudine che si sta consolidando e a cui le aziende si devono adeguare. Aggiungo poi un altro dato significativo: il 50% delle aziende dichiara di aver accelerato i propri progetti di trasformazione digitale di 4-5 mesi. Quello che tocchiamo con mano tutti i giorni parlando con le aziende, è che finalmente c’è la consapevolezza che il digitale è l’unica strada per rimanere competitivi e ripartire più velocemente e forti di prima”.
Mauro Solimene di Salesforce in un momento del suo interventoMa per alimentare la competitività c’è bisogno di competenze.
IDC stima che l’impatto che Salesforce avrà sul mercato italiano porterà alla creazione di 30mila posti di lavoro entro il 2024. Persone da formare su competenze digitali a tutti i livelli. Per questo Salesforce Italia ha dettagliato sulla
Digital Talent Factory, un progetto che guarda al futuro e che ha come obiettivo principale quello di elevare il livello delle competenze, attrarre nuovi talenti e formare giovani professionisti, anche grazie alla
collaborazione con numerose università italiane, con i partner di Salesforce e con fondazioni e agenzie per il lavoro.
La parola ai Trailblazer
Infine, la parola è passata al mercato, e in particolare a
due aziende trailblazer italiane ospiti dell’evento: Safilo Group e Careapt - Aptitude for Care, che hanno raccontato il processo di trasformazione digitale intrapreso insieme a Salesforce.
“
La rivoluzione digitale di Safilo era iniziata nel 2019, in era pre-Covid, con un nuovo piano strategico che aveva come obiettivo quello di sviluppare un modello di business moderno e di successo incentrato sul cliente”, ha raccontato
Marcella Manzoni, Head of Global Customer Facing Operations and Marketing di Safilo Group. “
Per farlo serviva però una nuova strategia digitale. Il passo in più è stato fatto con l’avvento della pandemia e con una decisa accelerazione di questo processo: il progetto è stato realizzato in meno di tre mesi e lavorando completamente da remoto”.
ParkinsonCare è invece il nome del servizio da sviluppato da
Careapt - Aptitude for Care raccontato
da Orientina Di Giovanni, Direttore Generale dell’azienda: “
Aptitude for Care è stata in grado di comprendere che la vera trasformazione digitale avviene solo quando si mette al centro l’esperienza e si ridisegnano i processi e le organizzazioni. Nei servizi tutto è una questione di esperienza, e la Sanità è uno dei maggiori settori di attività nell’ambito dei servizi”.